L’isola di Arcangelo
- Autore: Luisa Mattia
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Saper scrivere per colpire l’immaginazione, resa opaca da migliaia di ore di tv, e bucare la fantasia e l’attenzione degli adolescenti di oggi è un’abilità che è propria di Luisa Mattia: la sua lingua, lo stile dei dialoghi, l’accuratezza delle costruzioni e la semplicità del lessico che non è mai banalità o luogo comune sono i tratti distintivi delle sue brevi narrazioni. “L’isola di Arcangelo” (Beisler editore, 2014), poco meno di cento pagine, non fa eccezione.
Kate ha quattordici anni, sua madre Lena è Oceanografa, sempre in giro, suo padre Andrea, fotografo e giornalista, la segue. Ecco la famiglia per breve tempo in Norvegia, dove la ragazza vive la prima cotta per il coetaneo Jens... Ma poi, purtroppo, si deve ripartire. Questa volta sbarcano in una boscosa isola italiana affacciata sul Mediterraneo, luogo fascinoso e pieno di misteri. Lena riparte di nuovo in viaggio e restano sull’isola solo Kate e suo padre.
Arcangelo è un ragazzo difficile, che ha lasciato la scuola e vive sull’isola appartato, addirittura si è costruito una sorta di rifugio, dove ha messo i suoi tesori: cassette di frutta dove ha collocato vecchi libri salvati dal macero, un arco e delle frecce da lui stesso costruite, una torcia, la mappa dell’isola con punti di riferimento inventati per non smarrirsi nel bosco e i suoi bellissimi disegni (riportati anche nel libro). Ma Arcangelo è troppo stravagante per essere accettato, crede alle favole, viene chiamato “il matto” dagli isolani e il suo stesso nome si è frantumato: ora si fa chiamare Gelo, come il suo cuore.
Naturalmente i due ragazzi si incontrano e dopo brevi inevitabili schermaglie capiscono di piacersi: il loro “Galeotto” sarà un vecchio muflone che ha perso uno dei suoi corni, una grande bestia dagli occhi tristi e dall’aspetto maestoso, che, come Gelo, vive appartato dagli altri animali e sembra introvabile, malgrado i contadini del posto lo sospettino di rovinare i loro orti e dunque sono determinati ad ucciderlo.
Il romanzo si legge rapidamente, ma nondimeno è denso di colori (“del mare Kate conosceva bene il colore. Era blu, di un blu fondo come la notte”), odori, voci (“Le voci, quelle, erano le più difficili da disegnare”), libri, pensieri, riflessioni sulla vita, sul rapporto degli uomini con gli animali, con la natura, con i loro stessi limiti: Gelo si scontra con Mathias, un ragazzo “cittadino” troppo sicuro di sé, che si schiera contro “il matto”, di cui è geloso, salvo poi doversi ritirare sopraffatto della sua stessa idea di violenta rivalità.
Kate, Gelo e “il Re” sono i veri protagonisti di questa moderna storia che ricostruisce un’atmosfera fiabesca (forse esistono davvero gli elfi, il muflone è un animale dotato di sensibilità quasi umana), pur mantenendo ferma la consapevolezza del tempo presente: skype, cellulari, macchine fotografiche ed e-book si alternano ad archi e frecce, a libri vecchi e molto letti, come Robinson Crusoe, Robin Hood, L’Isola del tesoro.
Realtà e fantasia, amicizia e amore, esperienze di crescita, scoperta dell’altro e della diversità sono i temi che Luisa Mattia tratta con leggerezza e con tratto originale, concludendo il romanzo con l’incipit di sempre, ”C’era una volta”... e gli abitanti dell’isola incavano la montagna, luogo del miracolo del muflone con il corno spezzato.
L'isola di Arcangelo
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