L’ombra di quel che eravamo
- Autore: Luis Sepúlveda
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
Un libro impegnativo è quello che stimola il lettore a sollevare delle domande, che è capace di fornirgli nuovi spunti di riflessione ma senza invadenze e in questo Sepúlveda è un maestro.
La storia raccontata ne "L’ombra di quel che eravamo" è delineata su due differenti piani d’azione che sono, però, legati da uno stretto e perfetto incastro: un avvilente presente, grigio e disfatto, impegnato nel ricordo di un passato avvincente. I personaggi principali sono 4 ex compagni di Santiago del Cile, attivi nel partito comunista sotto il vecchio governo di Allende che, ritrovatisi non per caso, rammentano un passato di lotte coraggiose e colme di speranza, sorrette dalla foga della giovinezza e dall’incandescenza degli ideali. Il presente in cui si incontrano 30 anni dopo è ben diverso e trascina dietro le spalle l’esilio in paesi e terre sconosciute, gli amori finiti male, i disagi delle violenze subite e dei sogni infranti, ma proprio il destino comune, personificato nella figura dell’Ombra, lo specialista anarchico, nipote di un altro avventuroso anarchico, li spingerà a realizzare una picaresca rapina sullo scheletro di una vecchia banca degli anni ’70 ridotta in un topless bar, dietro le cui mura si nascondono i soldi e i documenti sporchi dei giri illegali della destra di quel periodo.
È una storia dai contenuti passionali e gravidi di sofferenza e miseria, in cui anche la stessa città, Santiago, è immersa costantemente in una foschia piovosa e grigia, ma tutto è narrato con la voce semplice e carica di ironia di Sepùlveda, capace di prendere le situazioni più drammatiche e rivestirle di una comicità vibrante, sempre ragionata e messa nel punto giusto e al momento giusto per stemperare i molteplici volti dei microtraumi quotidiani di questi personaggi. Così, ad esempio, Lucho Arancibia, a cui negli anni della militanza clandestina era stata fatta saltare una valvola dalla testa che lo porta oggi a parlare da solo e a lanciarsi in digressioni assolutamente fuori tema, viene reso, grazie al lucido gioco ironico inscenato dalla scrittura, una macchietta, una caricatura, ogni volta che incomincia a sparlare e i compagni lo richiamano minacciandolo di assestargli un bel ceffone nella testa. O ancora, l’uccisione, per una fatalità, proprio dello specialista, che, passando per strada, viene raggiunto da un giradischi lanciato da una finestra e muore col cranio fracassato: una situazione totalmente e irrimediabilmente tragica, se non intervenisse nuovamente l’autore a caricarla di umorismo con la descrizione della lite tra i due coniugi, Concha e Coco Aravena: un “vulcano che esplode” viene descritta la rabbia della consorte verso la nullafacenza cronica del marito, che gli si riversa addosso quando lo scopre a piangere, commosso, davanti ad un film.
Il finale è avvincente e il libro deve gran parte del suo fascino a quest’ultimo: è morto lo sconosciuto, colui che veniva chiamato L’Ombra, ma è spazzata via anche l’ombra dei combattenti di ieri, quella colma di ricordi e velati rimpianti per quello che poteva esser fatto e non era avvenuto. Nell’epilogo del libro i personaggi si trasformano in azione, riconquistano il presente e anche a Santiago smette finalmente di piovere.
L'ombra di quel che eravamo: 1
Amazon.it: 9,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ombra di quel che eravamo
Lascia il tuo commento