La Lega di Cambrai e la Serenissima
- Autore: Ettore Beggiato
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Le vicende e i personaggi principali il cui nome è legato alla guerra della Lega di Cambrai, combattuta tra il 1508 ed il 1510 tra otto stati europei e la Repubblica veneta, costituiscono il tema fondamentale dell’ultima ricerca storica, come sempre “controcorrente”, pubblicata da Ettore Beggiato con il titolo La Lega di Cambrai e la Serenissima (Editrice Veneta, 2020).
I collegati di Cambrai, italiani e stranieri, alla fine del 1508 si accordarono per spartirsi i territori della Repubblica, restringendone i confini alle isole della laguna. Dopo la consueta pausa invernale, la guerra volse assai sfavorevolmente per le forze veneziane, sbaragliate il 14 maggio 1509 da quelle francesi ad Agnadello, con piena soddisfazione anche del famoso scrittore e politologo ante litteram Niccolò Machiavelli, ostilissimo alla Repubblica, che ebbe a commentare che “in una sola battaglia perderono quello che in ottocento anni, con tanta fatica, avevano acquistato”. I nemici della Serenissima dilagarono nei suoi territori fino quasi a raggiungere i margini della laguna, dove, presso Mestre, si accamparono le poche truppe ancora disponibili per la difesa di Venezia. In questa situazione, che sarebbe apparsa disperata a chiunque cercasse di valutarla oggettivamente, le autorità veneziane decisero invece orgogliosamente di resistere a oltranza e di preparare la riscossa.
Riscossa, non una semplice controffensiva militare — che pure avvenne, con esiti alterni, ma sempre condotta con grande determinazione —, perché i governanti veneziani ricorsero anche all’arma della diplomazia, incuneandosi abilmente tra i collegati di Cambrai per sfruttarne le diversità d’interessi al fine di staccarli via via gli uni dagli altri e condurli a trattative nelle quale nessuno potesse pretendere di annientare la Repubblica o ridurla a essere un piccolo stato dall’importanza del tutto secondaria sullo scacchiere italiano. A favorire l’azione veneziana fu senza dubbio la fedeltà della popolazione, soprattutto contadina, apertamente “marchesca”, tra lo sdegno del solito Machiavelli, incapace di comprenderne le ragioni (forse non sarebbe occorso un grande acume per capire che i “marcheschi” preferivano il dominio veneziano a quello della nobiltà della Terraferma, la quale non a caso il più delle volte parteggiò per i nemici di Venezia). Ma non va nemmeno trascurato il caso di Treviso, che non accettò l’invito rivolto dai veneziani alle città ad aprire le porte ai nemici per evitare loro danni maggiori e resistette poi all’assedio nemico fino al termine di tutte le operazioni militari. Anche a Padova, riconquistata con un colpo di mano dai veneziani, l’assedio delle truppe imperiali e francesi si concluse con un fallimento.
Nel 1510 la svolta: papa Giulio II, l’arcinemico della Repubblica (fu un “santo padre” sicuramente poco santo ma padre sì, per lo meno di una figlia illegittima), si rese conto che la prosecuzione della guerra avrebbe troppo giovato alla Francia, per cui abbandonò la Lega di Cambrai e con un bel voltafaccia si alleò con la Serenissima. L’anno successivo anche la Spagna e l’Impero si schierarono contro la Francia dando così vita alla Lega Santa.
Dalla ricerca di Beggiato emergono con tutta evidenza la straordinaria fermezza e il coraggio dei governanti veneziani in una situazione talora militarmente molto difficile, la loro abilità diplomatica e la fedeltà delle popolazioni, protagoniste volontarie anche di alcuni combattimenti dalla parte della Repubblica. Con buona pace del tanto lodato Machiavelli.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Lega di Cambrai e la Serenissima
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