La nemica
- Autore: Irene Némirovsky
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2013
La casa editrice Elliot pubblica un’opera ancora poco conosciuta della brava autrice ucraino-francese Irene Nemirovsky.
“I figli iniziano amando i loro genitori, poi li giudicano, quasi mai li perdonano”.
Questo è l’incipit del romanzo breve “La nemica” di Irène Némirovsky firmato dall’autrice con lo pseudonimo di Pierre Nérey, cognome in cui si riconosce, però, per anagramma, il nome della scrittrice.
Il tema della storia è profondo. La nemica è Francine, donna che conduce una vita dissoluta nella Parigi della prima guerra mondiale e degli anni successivi e che vive tra un’avventura e l’altra, dimentica delle figlie Gabri e Michette. Le due sorelle, la prima adolescente, la seconda ancora bambina, vivono il senso dell’abbandono non soltanto perché il padre è lontano, bensì soprattutto a causa delle prolungate e ingiustificate assenze da casa da parte della madre. Gabri e Michette sono unite da un legame forte, quasi indissolubile, e vivono l’una per l’altra.
“Ti voglio bene, lo sai Michette, come fossimo due orfane”.
La vita di Gabri, protagonista del romanzo, è difficile ma si fa intollerabile quando, in seguito a un incidente domestico, l’adorata sorella muore. Gabri attribuisce alla madre la responsabilità di ciò: lei, in quel momento, era fuori casa, con l’ennesimo spasimante. Trascorre il tempo e il padre torna dalla Polonia, insieme a un giovane cugino. La famiglia è ormai più che benestante e Gabri passa prima da un’istitutrice all’altra, poi fa nuove amicizie e comincia a frequentare la Parigi mondana. Con un’amica va di locale in locale, assapora un’esistenza che non conosceva e, pur consapevole di allontanarsi da un tipo di vita al quale non era stata educata, ma di cui, attraverso la madre non aveva avuto esempio, non si sente in colpa.
“Ormai le due sono consapevoli che quello era il loro momento, non più delle loro madri, la cui condotta di vita era stata molto simile”
“Adesso non abbiamo più bisogno di loro, sono loro ad avere bisogno di noi”.
Gabri in quegli anni non ha dimenticato né l’amore per la sorella, né la condotta indifferente della madre e, ora che sta sbocciando come donna, è pronta vendicarsi. Dopo la relazione quasi adolescenziale con Nikitof, un conte decaduto, la protagonista comincia un corteggiamento con il cugino Charles che da anni ha un legame con la madre Francine. A questo punto, la storia ci mostra lati del carattere di Gabri ma soprattutto della madre rimasti ancora un po’ oscuri ma la situazione, a breve, precipita e l’epilogo è tragico.
Questo libro, sebbene non sia uno fra i più conosciuti di Irène Némirovsky, tratta un tema non insolito per l’autrice che lo riprende anche nel romanzo “Il ballo” seppur con tonalità diverse. Si tratta del rapporto madre–figlia , frutto del legame travagliato che la Némirovsky aveva avuto con la propria madre. L’amore con chi ci ha dato la vita, ci dice con i suoi scritti l’autrice, è un sentimento cui non si può rinunciare. La sua mancanza è la condanna a una vita infelice.
La nemica
Amazon.it: 9,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La nemica
Lascia il tuo commento
Questo romanzo breve pubblicato nel 1928 sembra essere una bozza del più autobiografico dei grandi romanzi di Irène Némirovsky: Il vino della solitudine.
Il tema è lo stesso: l’odio e il desiderio di vendetta nei confronti di una madre assente, superficiale, egoista ed egocentrica.
La piccola Gabri cresce serbando un rancore profondo nei confronti di "mammina", tanto che, diventata donna, forte della sua giovane età e della sua bellezza, non avrà difficoltà a prendersi gioco di lei, tradendo spudoratamente la sua fiducia.
Il finale tragico ed inaspettato è degno di questa grande scrittrice. Da un’infanzia infelice, diceva Irène Némirovsky, non si guarisce mai. Grazie per avercelo raccontato.