La prossima volta il fuoco
- Autore: James Baldwin
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fandango Libri
- Anno di pubblicazione: 2020
La prossima volta il fuoco (Fandango, 2020, trad. Attilio Veraldi, titolo originale The fire next time) è il titolo scelto da James Baldwin per il romanzo che raccoglie una sentita lettera ai posteri e un’altra molto più breve indirizzata al suo nipotino.
Biografia, questioni politiche e un’analisi lucida e densa di critiche non solo verso gli altri, ma anche verso le sue scelte. Il testo era già uscito nel 1963, ma la questione razziale negli Stati Uniti è ancora attuale e così questa lettura non può che essere necessaria per formarsi e diventare più consapevoli.
Ero consapevole della mia intima incertezza tra l’amore e il potere, tra il dolore e la rabbia, e della strana, logorante tensione che mi teneva in bilico tra questi opposti sentimenti, sempre mirando a scegliere il meglio e non il peggio
Analizzando la sua vita, un Baldwin adulto racconta la sua infanzia ad Harlem dove ha ricevuto l’educazione dalla propria famiglia - non mancano i riferimenti al fratello e i consigli per il nipote a cui molto tiene e di cui si fa mentore - ma anche il credo religioso, questione spinosa da affrontare poiché segna quella prostrazione a cui la comunità afroamericana si è sempre costretta nella speranza di trovare nell’Altissimo una via salvifica per la propria condizione, un mezzo attraverso cui cambiare la propria situazione sociale.
Il tempo fa crollare i regni, affonda i suoi denti nelle dottrine e le lacera, mette a nudo le fondamenta su cui poggia ogni regno e le corrode, e distrugge le dottrine dimostrando quanto siano fasulle.
Se la tanto spinosa questione religiosa non impedisce a Baldwin di mettere nero su bianco la propria critica aperta nei confronti di un’istituzione che trova fasulla e poco adatta alla contemporaneità, ancor più forti sono le distanze che pone nei confronti del mito dello yankee bianco, forte e coraggioso che non si pone alcun problema nel lasciare il proprio Paese per aiutare altre realtà, altri Stati, con l’unico scopo di "portar loro la pace"; in merito a questo non mancano gli esempi tra cui spiccano le vicende che hanno legato l’Europa agli stati del Nord Africa.
Voglio con tutto il cuore che i neri ottengano la libertà qui negli Stati Uniti. Per questo sento il dovere di oppormi a qualsiasi tentativo da parte dei neri di fare agli altri ciò che è stato fatto a loro.
Pungente ma mai vendicativo o fuori luogo, l’autore riesce a unire pagine di tragica storia dei neri americani con incoraggianti ed emozionanti messaggi per suo nipote, ma anche per tutta la comunità afroamericana.
Sii consapevole delle tue origini: se sai da dove vieni, potrai arrivare ovunque.
Altra caratteristica di questo libro è senza alcuna ombra di dubbio l’aspetto emozionale. Al di là dell’emozione che trasmette l’autore nel raccontare la propria storia, la storia dei propri concittadini e della propria comunità, altrettanto sentimentali sono le sensazioni che riesce a smuovere nel lettore che in tal modo viene accompagnato verso un percorso nella storia che ha un po’ lo scopo di mostrare quanto celino una doppia faccia l’american dream e quelle campagne che, pur partendo (o nascondendosi dietro) da ideali nobili e socialmente prolifici, giungono a vedere un popolo prevalere sull’altro.
Infine una menzione è data anche al movimento di "Nation of Islam" aggiungendo alcune specifiche per rendere la spiegazione il più aderente possibile alla realtà dei fatti a prescindere da come, dall’esterno o dal punto di vista dei "bianchi", questo sia visto e considerato.
Anche la descrizione di Harlem appare caleidoscopica, in cui lati buoni e aspetti tristemente noti si fondono assieme: buono e male, neri e bianchi, religione e comunità, le gang a cui è necessario affiliarsi perché star soli, far squadra a sé non funziona, né nel bene né nel male, a prescindere da quelli che sono gli ideali con cui si è cresciuti o a cui si aspira.
A Harlem non è possibile restare a lungo a fare da spettatori”
Senza dubbio La prossima volta il fuoco è una delle opere di Baldwin più riuscite e più autobiografiche in cui la realtà colpisce il lettore sferzandolo con tutta la sua onestà innegabile, facendo crollare falsi miti e illusorie convinzioni, mettendo a nudo la coscienza di fronte a fatti tangibili riportati con l’unico scrupolo di essere d’esempio per gli altri, per raccontare la propria storia prima che sia troppo tardi.
La prossima volta il fuoco
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Un libro perfetto per...
A coloro che desiderano conoscere la storia da due punti di vista, anche quando la realtà può far male, e a chi ha amato e non può dimenticare Harper Lee.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La prossima volta il fuoco
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