La stanza di Giovanni
- Autore: James Baldwin
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fandango Libri
- Anno di pubblicazione: 2017
È così bravo James Baldwin a far vivere la frustrazione di un amore impossibile, già segnato da un destino nefasto sin dall’esordio. Ed è così difficile recensire un romanzo come “La stanza di Giovanni”, che si svolge tutto sul piano emozionale, talmente è bravo l’autore nel mestiere della sua narrazione, in una scrittura schietta e profonda, dove si scorgono influenze letterarie che vanno da Oscar Wilde a Ernst Hemingway.
È una storia che vive nel ricordo del personaggio che la racconta come fosse una confessione e un atto di consapevolezza, all’alba di un mattino che segna la fine di tutto. Basta iniziare a leggerlo che si viene catapultati nel vivo di avvenimenti realistici dove l’atmosfera libertina della Parigi anni Cinquanta si scontra con il senso di soffocamento che trapela dall’intimità controversa dei personaggi che la vivono.
È nella stanza di Giovanni che la passione tra David e Giovanni si consuma, nel suo stesso disordine materiale che diventa simbolo di un caos emozionale crescente. Il luogo dove i due si trovano e poi si smarriscono è l’immagine metaforica di un amore assoluto che si difende a denti stretti dal mondo esterno, purtroppo invano.
Quello che accade nella stanza di Giovanni tocca la felicità che scaturisce dall’innocenza che è propria dell’amore, qualsiasi forma esso abbia. Mentre il mondo fuori è abitato da personaggi decadenti, a tratti spregevoli, che si nutrono della distruzione della purezza altrui per appagare la frustrazione della propria infelicità, uomini ormai avanti con l’età che l’innocenza l’hanno persa da un pezzo, magari nello stesso modo in cui saranno costretti a perderla i due giovani.
Così come in altri romanzi ha trattato la questione razziale, James Baldwin (1924-1987), afroamericano alle prese con l’impegno civile di chi vive e lotta contro le ingiustizie da sempre subite dalle minoranze, in “La stanza di Giovanni” è il tema dell’omosessualità ad essere trattato con magistrale bravura e profonda intimità.
Fuggendo da New York e soprattutto da un padre dalle pesanti aspettative, David va a vivere a Parigi. Mentre gli eventi lo portano ad incontrare Giovanni, sensibile creatura dall’indole sensuale che gli farà riconoscere definitivamente la propria natura, la lotta vana di David si svolge nel tentare di diventare quello che il padre, Hella la sua fidanzata e gli altri in genere, si aspettano da lui. Accettare la propria natura e viverla, invece, richiede un coraggio che stenta a trovare. La stanza di Giovanni diventa quindi il rifugio dove poter essere se stessi mentre al di fuori di quelle quattro pareti, anguste e dominate dal caos, David tenta in tutti i modi di raggiungere l’ordine prestabilito di un’esistenza convenzionale che non gli appartiene.
La stanza di Giovanni è casa, è rifugio, ma è anche smarrimento, è amore e odio, è il lato oscuro e quello solare dell’amore innocente e passionale, e la lettura di questo romanzo tocca corde comuni a tutti gli amori impossibili dove la mancanza di coraggio nel viverli, perché fuori dalle convenzioni sociali, conduce alla disperazione. Dalla negazione della propria natura non può che uscire la tragedia dello smarrimento perché, come sosteneva una nota scrittrice del novecento,
“ogni felicità è un’innocenza”
e il rifiuto di questo principio diventa la decapitazione dell’innocenza stessa.
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