La stagione più crudele di Chiara Deiana

Asia sta trascorrendo l’estate dalla nonna, nei luoghi di una campagna genuina e allettante, tra sentieri boscosi e natura rigogliosa, presa a esprimere tutte le possibilità della propria età perdendosi tra panorami verdi, fantasie selvagge, sentimenti nascosti. Aspetta il ritorno della sua fedele amica Matilde, compagna d’avventure che, però, quell’estate tarda ad arrivare. Un giorno, vagando nel bosco, rinviene il cadavere di un uomo e da quel momento la sua estate prende un altro sapore. Quell’uomo senza identità, nudo, dai colori ormai spenti della vita che è scivolata via, diventa il suo muto confidente: lei si sente libera di potergli raccontare di sé, di fargli confidenze e lui la ripaga assumendo la forma del suo segreto nascosto. Non ha paura Asia, che si sente ormai grande ma limitata da un fisico che è ancora quello di una ragazzina, una dodicenne che deve sottostare alle regole della sua famiglia, che deve accettare il divorzio dei genitori, che ama suo padre di quell’amore contrastato e altalenante che è parte fondante della crescita di un’adolescente.

Con il passare del tempo, il segreto di Asia diventa più ingombrante, come la pelle violacea e gonfia dell’uomo ormai cadavere, e lei non riesce più a fidarsi delle persone che ha intorno. L’amica Matilde, finalmente ritornata in paese, fatica a comprenderla e Mattia, quel ragazzino allegro e vivace con cui condivideva le avventure, è diventato un estraneo scostante, ostile. Quel segreto ingigantisce, trascinandosene dietro altri, finché Asia non è costretta ad arrivare a un punto di svolta. Le sue scelte, le parole non dette e quelle confidate, la ripagheranno dell’esperienza vissuta? Sarà capace, finalmente, di affrontare la vita anche nelle sue sfumature più dure?

La stagione più crudele di Chiara Deiana (Mondadori, 2021) è una favola scura che racconta di crescita personale. Il fulcro del romanzo sta tutto nella maturazione della protagonista, che vive le esperienze con intensità, che si scopre grande mentre cerca di affrontare la complessità degli eventi. Una naturalezza delicata permea tutto il testo, nelle descrizioni dolci del rapporto con la nonna o in quello, più contrastato, che ha con il padre. La stagione più crudele è una favola avventurosa spolverata di noir grazie alla presenza dell’elemento disturbante, il corpo senza vita di quell’uomo disperso nel bosco, ma, anche in questo contesto, il ritrovamento è uno splendido appiglio letterario per descrivere la vita di Asia.

Ho amato la protagonista che mi ha fatto ricordare la mia adolescenza, quando mi affacciavo sul mondo in punta di piedi piena di timori. Le atmosfere conviviali tipiche del paesino di provincia, con le feste di paese e le comari curiose che filano sull’uscio di casa, sono la cornice perfetta per il mondo avventuroso di Asia. Romanzo che merita di essere letto.