La vera storia del pirata Long John Silver
- Autore: Björn Larsson
- Casa editrice: Iperborea
La vera storia del pirata Long John Silver narra la storia di Long John Silver, il leggendario pirata de “L’isola del tesoro”.
A metà fra la fantasia e la reale ricostruzione storica, il libro descrive la vita del pirata, la sua infanzia in Irlanda, il suo arruolamento forzato nella marina britannica, l’esperienza come marinaio, la vita da contrabbandiere e come pirata, la vita nel rifugio in Madagascar e la sua fine. Viene menzionata di sfuggita la sua fallita avventura nella ricerca del tesoro descritta da Stevenson, vengono descritte in dettaglio le sue vicissitudini prima e dopo l’avvenimento, la sua vita segreta, le bugie, i raggiri e i suoi vissuti.
Long John si metterà in contatto con Daniel Defoe, suo contemporaneo, passato alla storia per aver scritto “Robinson Crusoe” e “Moll Flanders”, ma anche scrittore sotto falso nome ( capitano Johnson) della prima opera che tratta sulla pirateria, grazie alle testimonianze di un pittoresco pirata che viene menzionato di sfuggita. Questo pirata è Long John Silver che, pur avendo cercato di mantenere intatto il suo anonimato, resterà impresso nella storia delle ruberie piratesche.
Alla fine del libro, Long John rimane solo, anche se ricco, poichè tutti i suoi amici e nemici sono morti. La sua donna è deceduta per malattia, seguita anche dal suo pappagallo, l’animale bicentenario che gli faceva compagnia col suo linguaggio da scaricatore di porto. Long John rimane solo e decide di scrivere le sue memorie, per farsi conoscere al mondo dopo la sua morte.
Un racconto profondo, traboccante di una passionalità che un lettore non si aspetterebbe da un pirata cinico e violento, testimonianza di un uomo che era innanzitutto un mentitore, un bugiardo manipolatore abilissimo, capace di non farsi prendere nemmeno dopo i suoi fallimenti. Un uomo che, pur avendo compiuto terribili misfatti, aveva un animo buono, che amava la compagnia e il condividere la sua vita con le persone importanti per lui. Un uomo che è sopravvissuto a disastri, tradimenti, mandati di cattura, naufragi, capace di sopravvivere solo grazie alla sfrenata voglia di vivere. Un uomo che ha avuto esitazioni quando doveva decidere di farsi tagliare la gamba incancrenita.
Ma la voglia di vivere a tutti i costi diventa la sua maledizione:sopravvive agli amici, agli affetti, ma rimane solo. Uomo storpio e ormai avanti con gli anni, non può fare altro che scrivere le sue memorie, sperando che il mondo conosca la sua storia, ma che soprattutto vengano lette da una persona in particolare: Jim Hawkins, il protagonista de “L’isola del tesoro”. Jim ammirava Long John e si fidava di lui, ma il pirata lo aveva cercato di tradire per prendere il tesoro. Long John desidera che il ragazzo, ormai ricco e maturo, sappia che lui ha continuato a vivere, svelandogli le motivazioni che l’avevano spinto a cercare di impadronirsi del tesoro.
Lo scritto diventa quindi quasi un tentativo di giustificarsi di fronte a colui che continua a considerare un vecchio amico. Il tutto perché Long John non vuole aver vissuto così a lungo per morire ed essere dimenticato, ma desidera che qualcuno lo ricordi e che mantenga vivo il suo personaggio. Perché la solitudine è l’unico peccato dell’uomo per John e, pur morendo solo, spera che ci sia almeno qualcuno che non lo ricordi solo per essere un bugiardo e un cinico pirata, ma anche un uomo libero che amava la vita.
La vera storia del pirata Long John Silver
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