Le 120 giornate di Sodoma
- Autore: Marchese de Sade
- Genere: Romanzi erotici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
Spesso si sente dire che chi si approccia a de Sade dovrà prepararsi a tutto, in particolare ad avere lo stomaco forte. Per fare un’esperienza con Le 120 giornate di Sodoma è necessario, da parte del lettore, andare oltre ogni possibile immaginazione della sfera lussuriosa. La narrazione — seppur stilisticamente fluente ed elegante — delle variegate perversioni sessuali sconfina ben oltre ogni possibile fantasia per approdare in quella dimensione psicopatologica che può albergare in qualsiasi essere umano. Già, perché de Sade evoca lubricità, depravazione, impudicizia, lascivia e devianza che possono nascondersi e corrompere l’animo umano.
Siamo in Francia, agli inizi del Settecento. Quattro ricchissimi personaggi, fra cui un duca e il fratello vescovo, organizzano un’irrefrenabile e dissoluta orgia, ben regolamentata nei tempi e nei modi, nonché sfarzosa e soprattutto assai partecipata e senza margini in brutalità, crudeltà e scelleratezza.
Ai quattro si affiancano alcune befane, che raccontano a turno storie immonde allo scopo di eccitare i libertini nella pratica delle depravazioni più indicibili. Ci sono poi ragazzini e ragazzine costretti a partecipare all’infame crapula, a cui si aggiungono anche otto aitanti e giovani "fottitori".
Le sfrenatezze sono scandite da pause in cui vengono servite ai partecipanti ricche e gustose portate di alta cucina.
L’incommensurabile sregolatezza sessuale approda così nella landa dove impera il vizio senza barriere morali, tanto meno religiose, dove regna una sorta di nichilismo sessuale in cui non esistono riguardi e né scrupoli, rimorsi e né sensi di colpa al godimento pieno, estatico e sfibrante del libertino.
Preparatevi allora, via via che le pagine si susseguiranno, a esplorare un mondo maledetto alla volta della libidine e del disgusto più sconvolgenti. Non è un caso che de Sade trascorse molti anni in carcere per accusa di oscenità e immoralità: infatti, Le 120 giornate uscirono da una cella della famigerata Bastiglia.
Un libro scioccante e dirompente, ma lucido, coraggioso nella sua "follia" e da non sottovalutare. Da leggere senza pregiudizi. E magari, ancor meglio, senza sgranocchiare nel mentre uno snack.
In diverse edizioni, una delle migliori — a mio avviso — risulta quella offerta da Ugo Guanda Editore, completata da una stimolante introduzione di Roland Barthes.
Le 120 giornate di Sodoma
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