Le ossa della principessa di Alessia Gazzola

“Ha studiato da Kay Scarpetta. E’ irresistibile come Bridget Jones. Ma viene dalla terra di Montalbano”.

Gli ingredienti ci sono tutti e sono ben amalgamati, come solo Alessia Gazzola sa fare; risultato raggiunto anche questa volta, una ciambella dal buco perfetto e dal sapore buonissimo: “Le ossa della principessa” (Longanesi, 2014).

Ambra Negri Della Valle è sparita. Alice e Lara, sue colleghe nel Grande Santuario delle Umiliazioni, l’istituto di medicina legale di Roma, pur detestando la collega, molto più bella e brillante di loro, sono sconvolte dalla sua scomparsa. Ancora più sconvolto e molto più nervoso è Claudio Conforti, ex di Ambra, ricercatore stabile dell’istituto, che in uno slancio di buonismo invita Alice, specializzanda, a pranzo. Durante il pranzo Claudio riceve una telefonata dalla Procura: hanno ritrovato un cadavere in un’area, dove stanno costruendo un centro sportivo. Alice e Claudio si recano immediatamente sulla scena del ritrovamento, timorosi che il cadavere sia quello della collega. Di fatto capiscono subito che, pur trattandosi di un cadavere di una giovane donna, non è quello di Ambra. Accanto alla macabra scoperta gli inquirenti trovano una coroncina di plastica, proprio come quella usata dalle bambine vestite in maschera da principessa. A dare un’identità a quel corpo ormai scheletrico è il team Claudio, Alice e Lara a cui si aggiunge Sergio Einardi, antropologo forense. Si tratta di Viviana Montosi, un’archeologa scomparsa anni prima alla vigilia della sua partenza per degli scavi nei territori della Palestina.

Alice, come un buon cane segugio, appoggiata dall’ispettore Roberto Calligaris, l’unico che crede in lei, si cala in questa nuova avventura. Meno pasticciona del solito, segue la pista giusta, scoprendo che Viviana e Ambra sono legate da un’amicizia adolescenziale interrotta improvvisamente da qualcosa di violento. Impara a conoscere una donna che ha molto in comune con lei: anche Viviana, infatti, ama profondamente il suo lavoro e ha collezionato una serie di amori sbagliati. Il mistero s’infittisce, ma Alice, con l’arguzia che la caratterizza, giunge presto alla sua risoluzione.

Anche in questo nuovo serial Alessia Gazzola, accanto alla ormai nota protagonista, pone i suoi personaggi di sempre:

• Wally, diretto superiore di Alice, che stavolta con i suoi rimproveri lunghi e noiosi la blocca in istituto e le fa perdere l’opportunità di comprare un bel paio di stivali in saldo;
• il dottor Malcomess, il direttore dell’istituto, chiamato il Supremo, che, di fatto, anche stavolta la perdona sorridendo alle sue gaffe;
• Arthur, il suo “forse” fidanzato, che fa di nuovo capolino nella sua vita per ripartire subito a caccia di altri scoop giornalistici;
• Cornelia, la sua coinquilina, sorella di Arthur, che ha da poco lasciato sia il lavoro di addetta alle vendite per la Vuitton sia il suo grande e unico amore per darsi al teatro;
• la sua amica del cuore Yukino, appena ritornata dal Giappone che, con la saggezza orientale che la contraddistingue, le da sempre ottimi consigli.
• Non mancano, infine, l’inseparabile compagno di giochi il cagnolino Ichi e nonna Amalia, osservatrice acuta della natura umana, abilità questa ereditata dalla nipote.

Chiudendo il romanzo, dopo averlo divorato, non posso non essere d’accordo con Alice quando dice a Calligaris:

“I cold case mi intrigano da morire.”