“Omicidio all’Acquario di Genova” (Fratelli Frilli Editori 2019, Collana “I Tascabili Noir”, pp. 192, 12,90 euro) è “La nuova indagine dell’Ispettore Marco Canepa”, come recita il sottotitolo del testo, dopo “Tutte le strade portano a Genova” (Fratelli Frilli Editori 2018), nata dalla fertile fantasia dello scrittore Marco Di Tillo, autore e regista televisivo romano, laureato in Psicolologia, che vive e opera a Roma con la moglie, tre figli maschi e un cane femmina.
Marco Di Tillo, una passione per la scrittura e per l’infinita distesa marina, ha scritto per moltissimi anni programmi radiofonici e televisivi, sceneggiature per il cinema e testi per i fumetti. Suoi i gialli "Destini di sangue", "Dodici giugno", "Il Palazzo del freddo", dedicati all’Ispettore romano Sangermano, laico consacrato dal fiuto infallibile e dal cuore d’oro e i romanzi d’avventura per ragazzi "Il ladro di Picasso", "Due ragazzi nella Firenze dei Medici", "Il giovane cavaliere", "Tre ragazzi e il sultano
", le favole illustrate di "Mamma Natale". Negli Stati Uniti è uscito il thriller storico "The Other Eisenhower". Per il cinema l’instancabile Marco ha scritto e diretto la commedia "Un anno in campagna" e il giallo per bambini "Operazione Pappagallo". Inoltre il simpatico Di Tillo è anche autore di testi per fumetti, come le serie "I grandi del jazz", "I grandi del calcio" e "I grandi del cinema".
In queste pagine, per la seconda volta Di Tillo volge il suo sguardo verso Genova narrando con mano felice le indagini di una insolita e originale figura di poliziotto, l’Ispettore Marco Canepa, coadiuvato dal suo vice Bruno Tozzi e dal PM Tiziana Anselmi “innamorata cotta” di Canepa. Teatro della location è il celebre Acquario di Genova, il più grande acquario italiano, terzo in Europa, dopo quello di Mosca, in Russia e quello di Valencia, in Spagna, che si trova a Ponte Spinola, nel cinquecentesco porto antico di Genova
La trama del libro.
Ma quello che vide non le piacque per niente. Sul dorso dell’animale, infatti, c’erano delle strane macchie rosse che non aveva mai visto prima.
All’interno della grande vasca dei lamantini, “strani pesci tipo foche giganti”, ovvero mammiferi acquatici di grandi dimensioni appartenenti al genere Trichechus, era stato ritrovato il corpo di un uomo magro e di circa trent’anni d’età, gli occhi sbarrati in un’espressione sbalordita. Il coltello che aveva ucciso Adan Mati, addetto alle pulizie dell’Acquario, era conficcato per bene dentro al cuore e, più che un coltello vero e proprio, a Canepa ricordo invece una specie di pugnale artigianale, con il manico di legno intarsiato che ritraeva un disegno particolare. Un’indagine complicata, un vero rompicapo per Canepa, il quale, per dipanare il filo della matassa, dovrà lasciare la bellezza dell’arte e del mare della città portuale per l’incantevole Valle di Theth, in Albania, dominata da leggi arcaiche e circondata dalle più alte cime del Paese.
Da quelle parte ci sono anche delle belle montagne, come ad esempio il Cukal...
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