Tutte le strade portano a Genova
- Autore: Marco Di Tillo
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“Tutte le strade portano a Genova” (Fratelli Frilli Editori 2018, Collana “I Tascabili Noir”, pp. 160, 11,90 euro) è la prima indagine dell’Ispettore Marco Canepa, nata dalla fertile fantasia dello scrittore Marco Di Tillo, autore e regista televisivo romano, laureato in Psicologia, che vive e opera a Roma con la moglie, tre figli maschi e un cane femmina.
Dopo aver scritto per molti anni programmi radiofonici e televisivi per la Rai, libri per giovani lettori e tre romanzi dedicati all’Ispettore romano Sangermano, laico consacrato dal fiuto infallibile e dal cuore d’oro, Di Tillo volge il suo sguardo verso Genova e presenta una nuova figura di poliziotto, l’Ispettore Marco Canepa. Il simpatico autore ci ha confidato:
La Fratelli Frilli Editori è una casa editrice con sede a Genova. Giacomo e Carlo Frilli, genovesi, mi hanno chiesto un giallo con un protagonista genovese e così ho fatto. È stata una bella scommessa per un romano come me, ma alla fine a loro è piaciuto molto e sono contento di avere ora questo nuovo ispettore Marco Canepa da affiancare al mio Sangermano. Spero che piaccia anche ai lettori.
La vera protagonista del romanzo è la città capoluogo della Liguria, affacciata sul Mar Ligure, la cui storia è legata alla marineria e al commercio, anche perché “tutte le strade portano a Genova”, come ha detto il celebre architetto Renzo Piano, Senatore a vita, gloria nazionale, nato a Genova il 14 settembre 1937.
Di seguito vediamo la trama del libro.
Sul letto niente lenzuola, soltanto il materasso su cui si trovava il corpo della vittima. L’ispettore Canepa si era fermato sulla porta e fissava la ragazza magra stesa sulla schiena, completamente nuda. La pelle aveva uno sbiadito colore latteo e sul collo, ben visibile, troneggiava un lungo taglio orizzontale.
Una giovane cameriera ucraina viene trovata assassinata in uno squallido appartamento di Sampiardarena. Tra le braccia stringe un orsacchiotto con la maglietta del Genoa. Si occupa del caso l’ispettore della squadra omicidi Marco Canepa, grande poliziotto e pessimo giocatore di ping pong. Le complicate indagini si muovono tra i caruggi della città vecchia, le dighe di Begato, il lungomare Bettolo di Recco e arriveranno fino a Odessa, in Ucraina.
L’epilogo è nella stessa Genova, davanti allo scoglio di Vesima e al famoso studio di Punta Mare, collocato come un nido d’aquila sulle alture della città, a contatto col cielo, quello in cui il grande architetto Renzo Piano, protagonista della storia a sua insaputa, pronuncerà la frase che offre il titolo al romanzo.
E quindi, signori, che conclusioni possiamo trarre da tutta ‘sta storia?
Tutte le strade portano a Genova: La prima indagine dell'ispettore Marco Canepa
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