Marea nera. La saga delle Tidelands
- Autore: Philippa Gregory
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2022
Marea nera. La saga delle Tidelands (Sperling & Kupfer 2022, titolo originale Dark Tides, traduzione di Marina Deppisch) è il secondo romanzo, dopo La guaritrice. La saga delle Tidelands (Sperling & Kupfer 2021), della scrittrice inglese Philippa Gregory, che ha studiato storia all’Università del Sussex e ha ricevuto un Ph.D. (Doctor of Philosophy, dottorato di ricerca) dall’Università di Edimburgo, dedicato a La saga delle Tidelands.
Londra, Solstizio d’estate, giugno 1670.
“Lo sgangherato deposito si trovava sul lato sbagliato del fiume, il lato meridionale, dove gli edifici si spintonavano l’un l’altro per ottenere spazio e i barchini scaricavano merci per ottenere scarsi profitti”.
La ricchezza di Londra passava loro oltre e i poveri mercanti che tiravano avanti grazie al commercio sul fiume, ascoltavano meravigliati le notizie sul nuovo re Carlo II Stuart, e sulla sua sfarzosa corte a Whitehall. Il re l’avevano visto una sola volta, mentre sfilava loro accanto, i vessilli reali svolazzanti, qui sulla riva meridionale del Tamigi, sul lato orientale della città. Infatti, il re si tratteneva nella parte occidentale di Londra, circondato da nobili opportunisti e da prostitute titolate, tutti ansiosi di ottenere favori.
Invece, in questo lato meridionale del fiume, c’era una piccola casa che si aggrappava ai vecchi principi puritani della parsimonia e del lavoro duro. Davanti a questa casa un gentiluomo dal lindo abito marrone, adornato dai polsini e colletto bianchi, aspettava, il cavallo paziente alle sue spalle.
L’uomo qui si sentiva un estraneo come durante le sue rare visite a corte. Era come se non esistesse un posto per lui in questa nuova Inghilterra, ma sulla banchina a Bermondsey spiccava come un forestiero ricco e ozioso tra lavoratori sudati, eppure non pensava affatto di andare via.
Paziente, il gentiluomo attendeva che dalla porta di quella povera abitazione uscisse Alinor Reekie, la donna che mai aveva risposto alle sue lettere e aveva l’unica cosa che i soldi non possono acquistare, come un figlio ed erede che ora aveva ventun anni.
“Aveva pensato a lei ogni giorno, l’aveva nominata nelle sue preghiere ogni sera, l’aveva sognata, aveva avuto nostalgia di lei. Non era possibile che lei non avesse più pensato a lui”.
In questo coinvolgente romanzo, dalla perfetta ricostruzione storica, ambientato in Inghilterra, a Londra, nel Nuovo Mondo, nel New England e in Italia, a Venezia, l’autrice ripropone la figura di Alinor Reekie, ora quasi cinquantenne, guaritrice con il dono della preveggenza, come l’aveva avuta sua madre, e sua nonna prima di lei, come anche tutte le donne della sua famiglia. Dono che a volte si poteva rivelare una disgrazia o addirittura una maledizione.
Anche in questo romanzo, Philippa Gregory, pone in evidenza il coraggio, la determinazione e la perseveranza di Alinor, il cui splendido viso è affilato dal dolore e dalla perdita.
“Vostro nipote. Non assomiglia a Roberto?”.
Marea nera. La saga delle Tidelands
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