Tre sorelle, tre regine
- Autore: Philippa Gregory
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2019
“Tre sorelle, tre regine” (Sperling & Kupfer 2019, titolo originale Three Sisters, Three Queens, traduzione di Marina Deppisch) è il nuovo romanzo storico dell’autrice inglese Philippa Gregory, che ha studiato storia all’Università del Sussex e ha ricevuto un Ph.D. dall’Università di Edimburgo, dedicato alla figure di Caterina d’Aragona (Alcalá de Henares, 16 dicembre 1485 – Kimbolton, 7 gennaio 1536), principessa spagnola della casata di Trastamara e regina consorte d’Inghilterra e Irlanda, dal 1509 al 1533, come prima moglie di Enrico VIII Tudor, di Margherita Tudor (Londra, 28 novembre 1489 – Castello di Methven, 18 ottobre 1541) e di Maria Tudor (Richmond Palace, 18 marzo 1496 – Westhorpe Hall, 25 giugno 1533), sorelle di Enrico VIII.
Indosserò i colori bianco e verde, da principessa Tudor.
Castello di Baynard. Londra, 1501. Alla corte inglese dei Tudor era giunta Caterina d’Aragona, giovanissima principessa spagnola, la quale già all’età di tre anni era stata promessa al principe Arturo, erede al trono d’Inghilterra. Margherita Tudor, seconda figlia del re Enrico VII d’Inghilterra e della regina consorte, Elisabetta di York, tre anni più giovane di Caterina, osservava da lontano la futura regina d’Inghilterra. Caterina era bassa, pelle chiara, occhi celesti e capelli castani con una sfumatura ramata. Una giovane donna, per ragioni di stato, catapultata in una corte straniera, lontana dall’amato regno che l’aveva vista nascere, figlia minore di Ferdinando II d’Aragona e di Isabella I di Castiglia “regina militante”, che avevano conquistato la Spagna ricacciando i Mori. Inoltre i genitori di Caterina erano straordinariamente ricchi e possedevano metà del mondo sconosciuto.
Margherita aveva soprannominato la sua futura cognata “Caterina d’Arroganza” e la sorellina minore Maria, si divertiva a ripeterlo spesso mentre la regina Elisabetta di Work si accigliava e la correggeva a bassa voce. Caterina, Margherita e Maria, tre cognate, tre future regine, tre sorelle, le quali dopo aver rivaleggiato tra loro, scopriranno che l’unione di tre anime fa la forza.
Sono io quella che ha il primo Tudor della terza generazione. Non ci sarà alcuna dinastia senza figli e nipoti e questa sera sono io e non Maria o Caterina ad avere un principe Tudor nella nursery.
Con la consueta bravura, Philippa Gregory, la scrittrice inglese di romanzi storici più letta al mondo, alla quale nel 2016 per i suoi meriti letterari è stato conferito il più importante premio dedicato al romanzo storico, l’Outstanding Contribution to Historical Fiction Award, costruisce una trama avvincente e appassionante al cui centro vi sono tre figure femminili. Ecco dunque presentarsi al lettore la regina d’Inghilterra Caterina (ma la Storia ci racconta che il suo trono sarà presto spodestato per volere di un dispotico Enrico VIII), la regina consorte di Scozia Margherita, moglie del re Giacomo IV di Scozia e la piccola Maria, nata principessa d’Inghilterra, divenuta regina consorte di Francia come moglie del re Luigi XII di Valois-Orléans. Nate tutte e tre principesse, avevano conosciuto indebitamento e addirittura povertà, tutte e tre avevano vissuto matrimoni combinati, erano rimaste vedove e avevano poi sposato uomini di loro scelta. Tutte e tre avevano perso figli in culla. Tre pedine nelle mani degli uomini, tre donne orgogliose che provarono in tutti i modi, anche con la forza della persuasione, a cambiare il loro destino.
Tre sorelle, tre regine
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