I mille enigmi della lapide quadrilingue
- Autore: Giovanni Tessitore
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Una lapide funeraria quadrilingue di piccole dimensioni, appena 40 centimetri, in cui sono contenuti quattro testi in altrettante diverse lingue, rappresenta una finestra su un passato tutto da rileggere.
Le quattro lingue sono greco, arabo, latino e in ultimo un linguaggio “misterioso”, in apparenza ebraico. Questo è uno dei tanti misteri che nasconde questa vestigia del passato in terra di Sicilia, in mostra negli spazi espositivi del Castello della Zisa, dove ha sede il Museo d’Arte Islamica.
Giovanni Tessitore, professore di sociologia del diritto, giurista e appassionato storico, affronta un percorso di ricerca diretto a sciogliere I mille enigmi della lapide quadrilingue (stampato con il contributo della Banca popolare Sant’Angelo, 2020).
I quattro testi riportati nella lapide narrano le circostanze della morte e della duplice sepoltura di Anna, madre di Crisanto, appartenente alla cosmopolita corte del re normanno Ruggero. I titoli dei trentasei capitoli si chiudono tutti con un punto interrogativo, a significare come si tratti di qualcosa di poco chiaro, ma proprio per questo particolarmente affascinante, come tutto ciò che è immerso in un’aura di mistero e di apparente sacralità.
La vicenda della lapide è di particolare interesse sotto diversi aspetti: in primis per il periodo storico trattato, quello normanno, che fu per la Sicilia un’epoca di splendore culturale, con una sintesi delle diverse sensibilità presenti nel Mediterraneo ancor più del periodo di Federico II di Svevia.
La lapide quadrilingue appare essere una chiave di lettura di un mondo che sfugge alla normale comprensione, in un epoca e in un luogo in cui sembra imperare un multiculturalismo in cui ogni comunità si amministra secondo le proprie leggi.
I mille enigmi della lapide quadrilingue parte dall’assunto per cui il mondo antico non è indagabile con gli occhi di oggi e bisogna comprendere bene la realtà che ha dato vita alla lapide quadrilingue. Questa è divenuta, specie negli ultimi tempi, un simbolo del multiculturalismo, della tolleranza e del pluralismo religioso, una sorta di icona della Sicilia antica, ma per Giovanni Tessitore sono tutte ipotesi da confermare.
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