Numero 1
- Autore: Roberto Perrone
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2008
Un libro non scontato, a tratti divertente, in alcuni punti aperto a interpretazioni. In "Numero 1", scritto con la collaborazione del giornalista del Corriere della Sera Roberto Perrone, il portiere della Juventus e della nazionale Gianluigi Buffon ci racconta la sua vita non solo ripercorrendo la sua carriera di successi, ma arricchendo i fatti con episodi curiosi o retroscena che ci fanno conoscere prima di tutto il ragazzo Gianluigi, che brucia le tappe esordendo diciassettenne in serie A. Un ragazzo allegro e schietto, legato alla famiglia, che, diventato uomo, ammetterà gli errori dovuti all’immaturità, ma cercherà anche di ridimensionare e chiarire gli scandali che gli sono stati attribuiti negli anni. Si può credere o meno alle sue giustificazioni, ma gli va dato il merito di aver mostrato luci e ombre della sua vita senza nascondere nulla.
Nel libro vengono ripercorsi gli anni dell’infanzia con i genitori e le sorelle, tutti sportivi che hanno ottenuti risultati importanti nelle rispettive discipline, e gli inizi calcistici come centrocampista, per poi passare definitivamente al ruolo di portiere, che lo consacrerà come uno dei migliori di sempre. Da tredicenne compie il salto verso il Parma, preferito al Milan, e l’esordio in A è proprio in un Parma-Milan nel 1995. Due anni dopo il debutto in nazionale, nel 2006 campione del mondo. Della carriera in bianconero Buffon rimpiange la mancata vittoria della Champions League contro il Milan all’Old Trafford, mentre ricorda anche l’anno in serie B della Juve a seguito della retrocessione per i fatti di Calciopoli. Lui è infatti uno dei simboli della Juve che ha scelto di seguire la squadra in B legando il suo nome alla rinascita bianconera.
Trovano spazio anche la grande gioia di diventare padre e la depressione che ha avuto il coraggio di ammettere e la forza di superare, a dimostrazione che anche un calciatore giovane e di successo può attraversare dei momenti bui e avere bisogno di aiuto.
Il libro è stato pubblicato nel 2008, per cui non è recentissimo, ma val la pena di leggerlo, indipendentemente dalla fede calcistica, perché ci fa conoscere un calciatore lontano dall’immagine stereotipata che ci mostrano i media, fatta di soldi, donne e sregolatezza. Un calciatore, ma soprattutto un uomo, che ha voluto raccontarsi e mettersi a nudo, anche quando poteva risultare scomodo.
Da alcuni anni a questa parte non si contano più le biografie o autobiografie di calciatori, alcune sono ben riuscite e altre più artificiose o più semplicemente noiose, ma sicuramente fa piacere poter farsi un’idea più precisa di chi vediamo ogni domenica in campo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Numero 1
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