Ragazze perdute di Max e Francesco Morini

Ragazze perdute (Paesi Edizioni, 2023) è un libro scritto a quattro mani da Max e Vincenzo Morini che ci racconta un cold-case irrisolto, la ricerca di una verità impossibile.

Non trovare pace.
Emanuela Orlandi, Mirella Gregori. E Katy Skerl.
Tre ragazze con un destino atroce e beffardo in comune.
Scomparse misteriosamente e poi… lo sapete.
Nel 2022 Francesco riceve la notizia del trafugamento della bara di Katy.
Perché questo atto? Che cosa stava cercando l’autore del gesto?
Chi è questa figura misteriosa che ha osato tanto?
E, soprattutto, perché ha atteso così a lungo?
Tante domande, nessuna risposta. Katy è stata uccisa il 21 gennaio 1984, una data che il nostro ricorda fin troppo bene.
Lei era stato il suo primo e unico amore, quella ventata d’aria fresca che attendi per tanto tempo e che poi arriva all’improvviso, quando ormai avevi perduto la speranza. Poi la tragedia. Perché?

Tanti piccoli indizi che condurranno Francesco, forse, verso la verità.
Una verità che potrebbe far inorridire lui e altre persone che lo circondano.
E noi che leggiamo le pagine della sua storia.
Una storia narrata su due linee temporali che appariranno parallele, ma che in realtà s’intrecceranno più e più volte.
Una storia che cercherà di portare la giustizia nelle giornate di Francesco. E anche in quelle di Katy, ovunque lei sia.

Max e Francesco Morini ci narrano una storia della quale conosceremo, purtroppo, fin dall’inizio il tragico epilogo.
E il purtroppo non è riferito alla scelta narrativa ma al destino tragico e beffardo che accomunerà tre ragazze.
Ragazze che non si conoscevano ma che, non per loro volontà, hanno occupato le prime pagine dei quotidiani.
Una vicenda nella vicenda, un racconto di dolore per un cuore che vuole capire e conoscere la verità.
Ed è un po’ tutto quel che vogliamo anche noi, quando assistiamo a un’ingiustizia.

Un libro scritto con due penne decise e taglienti, pagine colme di sentimenti che ci entreranno sottopelle sconvolgendoci le giornate.
Giornate che apprezzeremo di più, dopo, perché in fin dei conti la vita non ci ha colpito poi così duro.
Un libro universale, un pugno nello stomaco che farà male ma che, a suo modo, farà anche bene.
Magari non ce ne accorgeremo subito ma vi assicuro che sarà così.