Sentenza artificiale di Barbara Baraldi

Errori giudiziari: quante volte ne abbiamo sentito parlare, quante storie, vere o inventate, abbiamo letto su questi casi? Bisognerebbe risolvere il problema, ma come? La risposta arriva da Aristotile Damanakis, il creatore di LexIA. LexIA è un algoritmo, un programma, chiamatelo come volete, che rivoluzionerà il mondo dei processi: esaminerà i dati e consegnerà alla giustizia il vero colpevole, senza prova d’appello. Fantastico, vero?
Purtroppo le cose non vanno come previsto. L’ideatore del progetto viene ucciso e il colpevole viene ben presto smascherato e arrestato. Ma questo è soltanto l’inizio della storia.

Cassia, un’affascinante ragazza che lavora per il governo, scopre qualcosa che non va, che c’è un’anomalia, e a questi livelli anche il più piccolo errore può costare caro. Onori e medaglie a chi ha scoperto l’inghippo, quindi? O forse un proiettile in canna pronto a colpire chi non è disposto a farsi gli affari propri?
Inizia così una danza di maschere, un gioco delle parti nel quale Cassia dovrà decidere di chi fidarsi e chi temere. Le sue certezze inizieranno a sgretolarsi, lasciando spazio alla paura che offusca la ragione.
Pian piano il mosaico si mostrerà nella sua completezza. E senza anomalie.
La domanda è una sola: sarà troppo tardi? Questa volta la cavalleria giungerà in tempo?

Barbara Baraldi, regina del Gothic, abbandona per un attimo i misteri soprannaturali e si getta a capofitto in una storia densa di fascino tecnologico.
Non si disperino i fan di vecchia data: lo stile di questa grande autrice sarà presente in ogni pagina, la sua potenza narrativa fresca e magnetica non mollerà il colpo un solo istante.
Sentenza artificiale (Chiarelettere, 2020) è una storia dedicata a chi vuole qualcosa di moderno, qualcosa di scritto bene o qualcosa di affascinante: insomma, un libro che si può definire universale e, soprattutto di questi tempi, non è un pregio da poco.
E poi il personaggio di Cassia, così come tutte le protagoniste di Barbara, farà breccia nei nostri cuori in pochi, pochissimi istanti…