Storia della Repubblica di Guido Crainz

Di storie d’Italia straripano le librerie di ogni dove. Tra le tante, questa Storia della Repubblica – L’Italia dalla Liberazione ad oggi pubblicata da Guido Crainz (Donzelli Editore, 2016) è una narrazione a tutto tondo, dal taglio stimolante in quanto all’analisi storica si affianca spesso il richiamo di fenomeni prettamente sociali e di costume, andando a pescare nel cinema, nella canzone, nella televisione e nella letteratura per inquadrare meglio i periodi più o meno felici, più o meno prosperi attraversati dal nostro paese a partire dal 1945, dai giorni della Liberazione ai nostri.

In settant’anni l’Italia è cambiata tantissimo: dalle rovine materiali e morali della guerra è risorta una delle nazioni più moderne e sviluppate dell’Occidente, per poi avvitarsi in sé stessa e imboccare, da tempo, una fase politico-economica involutiva abbastanza pericolosa, comune peraltro ad altri paesi europei.

Guido Crainz racconta il miracolo degli anni Sessanta, breve e mitica epopea, florida e piena di grandi speranze, di cui però la classe politica di allora non seppe approfittare, sfociata nella crisi economica del decennio successivo da cui ebbe origine la triste stagione degli anni di piombo. Dagli anni Ottanta, in cui la curva del benessere delle famiglie riprese a salire, seppur tra mille contraddizioni e con una inflazione a doppia cifra, fino alla “bufera di Tangentopoli”, con l’emergere della corruzione diventata sistema e il dissolvimento dei partiti tradizionali, fino alla discesa in campo di Berlusconi e all’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi.

Saggio di sostanza, Storia della Repubblica – L’Italia dalla Liberazione ad oggi, ricco di fonti e spunti come ci si aspetta da pubblicazioni del genere, è scritto da uno dei più autorevoli e attenti studiosi in materia. Racconto lucido, spedito, affascinante, di ciò che siamo stati e di come siamo cambiati, per comprendere il perché dei nostri mali nazionali.
Chi ama la Storia sa già che il professor Crainz non delude mai.