Storia delle crociate di Francesco Cognasso

"Storia delle crociate" è una monumentale opera sulla storia delle crociate in Terrasanta, che l’autore, Francesco Cognasso, narra come se fosse un’epopea e di fatto lo fu.
Come ogni guerra anche le crociate furono l’occasione per ogni crudeltà, da entrambe le parti, ma le ragioni per cui avvennero sono tipicamente medievali. La fede non fu un pretesto futile, fu in molti casi un motore potente per la lotta, secondo un modo di pensare tipicamente medievale.

L’opera è divisa in tre parti. La prima parte, senz’altro la più riuscita, ci parla di personaggi conosciuti, ma poco approfonditi come Urbano II o Goffredo di Buglione, il pio condottiero. I crociati crearono un regno in Terrasanta, dove cercarono di imporre la società feudale occidentale con risultati poco incoraggianti, perchè i capi cominciarono a litigare tra loro e a perdere le conquiste territoriali. Rimasero di questo periodo le leggende e l’illusione di essersi battuti per un ideale, ma in seguito non fu così.
La seconda parte tratta delle crociate dopo il 1200 le cose cambiarono, Venezia e Genova s’intromisero nella lotta e l’idea di crociata divenne un concetto mercantile, fondato su un freddo realismo politico. L’autore sembra far trapelare l’idea che le crociate dei cristiani avrebbero avuto uno sviluppo diverso se l’iniziativa fosse rimasta ai nobili. Dei nemici musulmani riconosce il valore di alcuni personaggi come il Saladino, ma in generale il giudizio è negativo. Vengono messe in luce dei comandanti la perfidia, la crudeltà, la scaltrezza e la crudeltà verso i prigionieri.
L’ultima parte è molto sintetica, racconta la nascita dell’idea di Europa, che va oltre quella di cristianità.

"Storia delle crociate" è un’opera interessante da leggere per avere un’idea dell’argomento, ma su cui riflettere per alcune faziosità.