Tipi psicologici di Carl Gustav Jung

Il libro presenta l’esposizione dei tipi psicologici, uno dei pilastri del pensiero junghiano.
L’introverso e l’estroverso sono tipi, per l’appunto, estremi posti lungo un continuum, che servono a categorizzare le personalità.
L’introverso è spesso un solitario, ripiegato su se stesso, sul proprio mondo interno, pensieroso, timido, a tratti egocentrico. L’estroverso, al contrario, è volto all’esterno, alla socialità, all’oggetto e al suo valore.
Oltre questa semplice definizione, si apre però un mare di significati, all’interno dei quali, oltre ai classici tipi estroversi e introversi, vi è tutta una varietà di individui caratterizzati dalla compresenza di tratti estroversi e introversi, tendenti a volte all’uno, a volte all’altro.
L’autore presenta nel corso del libro numerosi esempi di tipi estroversi e introversi, personaggi storici, epici e filosofici che si comportano come tali, rappresentando un’esasperazione del tipo, una sua figura emblematica e ben definita, che ne permette la comprensione.
Alla fine del libro, è proposta un’appendice che presenta tutti i termini di rilievo affrontati nel libro e nel pensiero junghiano in genere. Sono previste anche le definizioni puramente psicoanalitiche, anche se reinterpretate e “smussate” secondo l’ottica di Jung.
Il tipo psicologico non serve tanto ad essere utilizzato come categoria per incasellare il mondo che ci circonda, ma, più che altro, a fornire un riferimento grazie al quale interpretare la realtà psichica.
Il tipo non va usato acriticamente, così come il pensiero junghiano stesso non va interpretato lettera per lettera.
Chi legge le opere di Jung ne deve fare una lettura ragionata, attenta e critica, senza esaltarlo ciecamente e senza disprezzarlo in virtù di pregiudizi che lo vedono come una dottrina puramente speculativa.
Jung va preso con attenzione e letto con calma, compreso e metabolizzato lentamente, senza pretendere di avere all’istante uno strumento conoscitivo, ma preparandosi con la dovuta calma per impadronirsene.
Scrittore ricco e prolifico, i cui testi e prosa sono pieni di eccellenti intuizioni, alcune attinte da varie fonti filosofiche in virtù dell’eclettismo junghiano, altre di sua ideazione.
Forse troppo ricco, spesso queste intuizioni non vengono né approfondite né argomentate, dato che a volte l’autore cambia discorso, lasciando uno spunto interessantissimo senza svilupparlo.
Il lettore dovrà pazientare nella lettura e nella comprensione, per non rischiare di perdere alcune di queste intuizioni o di applicare i concetti appresi senza averli metabolizzati, per la fretta di procedere nella lettura.
Il lettore che saprà leggere con attenzione si troverà fra le mani uno strumento valido come la conoscenza dei tipi psicologici, che può essere senza problemi applicato al di fuori della semplice psicologia della personalità. Senza avere pretese di scientificità positivista, il libro si propone come chiave di lettura del comportamento umano.