Tutta colpa della mia impazienza di Virginia Bramati

“Amore mio, non dormo e ti scrivo... ho il cuore troppo, troppo inquieto per dormire, per riuscire, non dico a tacitare, ma almeno a smorzare il tumulto di pensieri, ricordi ed emozioni che ne ha preso possesso”.

Così comincia “Tutta colpa della mia impazienza” il nuovo romanzo di Virginia Bramati, una lettera ricca di sentimenti che crea la giusta atmosfera e l’aspettativa per assaporare pagina dopo pagina la storia di Agnese che, poco più che maggiorenne, si ritrova ad affrontare con coraggio la perdita di una persona cara ed il trasferimento in una piccola cittadina di campagna; come unico sostegno una zia bizzarra ed invadente e l’inseparabile amico Adelchi.

Con maestria Virginia Bramati accompagna il lettore nella cittadina di Terzi, un piccolo borgo immerso nel verde che, in un tripudio di giardini in fiore e profumi primaverili, fa da sfondo alla nuova vita di Agnese; da ragazza impaziente quale lei stessa si descrive, lontana dalla frenesia della grande città, si lascia viziare da ritmi lenti e rilassati che le permettono di coltivare l’incontro con un sentimento nuovo.
Quella che si prospettava per la ragazza un’estate malinconica e monotona dedicata allo studio in vista degli imminenti esami di maturità, si rivela invece più interessante del previsto grazie all’arrivo di uno sconosciuto (e attraente) vicino di casa.
Così tra ripetizioni di matematica e sagre di paese, Agnese si lascia affascinare da Marco, medico di nobili origini, gentiluomo d’altri tempi dalle buone maniere e dalla forte morale che con difficoltà riesce a tener testa alla ragazza dallo spirito ribelle e dall’innata capacità di cacciarsi nei guai.

Complici dei loro incontri una serie di personaggi secondari che gravitano intorno ai due giovani, vecchie conoscenze per chi, come me, è stata tante volte in quella piccola comunità dell’immaginaria quanto realistica provincia milanese popolata magistralmente dalla penna di Virginia Bramati.
Una favola deliziosa quella di “Tutta colpa della mia impazienza”, uno stile elegante, mai stucchevole, che non dimentica l’immancabile nota ironica e descrizioni dettagliate che caratterizzano perfettamente i personaggi; una narrazione a capitoli alterni tra passato e presente tiene alta l’attenzione, mentre l’immancabile nota di giallo, caratteristica comune dei romanzi di Virginia Bramati, suscita curiosità ed apprensione per le sorti della giovane protagonista.