Ultimo piano (o porno totale)
- Autore: Francesco D’Isa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Quando i set del cinema porno sembrano più puliti della società vera.
Claude è il miglior regista di film per adulti. Claude è Eva Bolena, la regina delle pornostar. Claude e Claude sono fratello e sorella, separati all’anagrafe da undici anni di differenza ma attratti l’uno dall’altra (e viceversa). Sono lo Yin e lo Yang, il maschile e il femminile di due identità che si fondono in una. Detta così, si capisce quanto ci sia meno sesso e più “filosofia” nel contenuto di una storia che pure si muove nel mondo della cinematografia erotica e del mercato della pornografia. È quella raccontata in “Ultimo piano (o porno totale)” (Editore Imprimatur, 2015, 206 pagine 16 euro), secondo romanzo dell’illustratore fiorentino e ricercatore di arti visive Francesco D’Isa.
Personaggi simpatici ancorché dediti all’industria del porno? Macché, delle carogne o quasi, quantomeno estremamente difettosi.
Si pensi a quello che si presenta come “l’autore” ed è la voce narrante: Frank Spiegelmann (in tedesco spiegel è specchio, man uomo: uomo specchio). In una breve premessa, riconosce di essere un uomo orrendo, quasi calvo a parte qualche ciuffo rossiccio appiccicato al cranio. L’altezza ridotta, nemmeno un metro e mezzo, l’aspetto grasso, flaccido, il naso a patata, la bocca sottile, gli occhi stretti e vagamente orientali privi di qualunque fascino esotico lo rendono simile a un grasso felino malato. Nonostante l’aspetto ripugnante, è circondato da donne belle e facili, giusto perché proprietario, oltre al resto, della più grande casa di produzione pornografica di un’immaginaria Federazione Europea, in un’immaginaria Varsavia.
La cineditta Perverse Angels occupa un grande e brutto grattacielo di cinquanta piani, nel quale le possibilità umane crescono man mano che si ascende. In basso la vita è sordida e la gente pericolosa. Più si sale e meglio si sta.
Claude è il più grande regista di pellicole porno al mondo. Trentadue anni, sottile, non molto alto, né bello né brutto ma capace di essere entrambe le cose. Ad incuriosire Spiegelmann era stata la sua lettera di presentazione:
Mi chiamo Claude S., ho 27 anni, vivo a Varsavia da circa otto. Mi sono da poco specializzato in etc etc, presso etc etc, conseguendo ottimi risultati etc etc. Mi reputo in grado, dopo un breve periodo di apprendistato, di realizzare per la Vostra azienda il miglior film pornografico mai realizzato: un lavoro che trascenderà ogni produzione da diventare inevitabilmente qualcos’altro. Che cosa non lo so e non so nemmeno se sarà vendibile. Intendo scoprirlo, se sarete così gentili da fornirmi i mezzi per farlo.
Non avevano fatto colpo la presunzione e nemmeno la sciocca pretesa. Aveva funzionato l’uso degli eccetera al posto delle referenze. Chiamato per un colloquio, il ragazzo era stato assunto in prova. Superato l’imbarazzo e imparati i trucchi del mestiere, Claude si era dimostrato un ottimo acquisto. I suoi film avevano qualcosa in più e vendevano. Gli incassi assicurati valevano almeno cinque piani della Perverse Angels.
Mi faceva fare denaro e tanto mi bastava o perlomeno mi bastò, finché non mi addentrai più a fondo nella sua vita
dice l’orrendo Frank.
Claudine è una ragazza carina, occhi intelligenti, lunghi capelli castani, corpo snello, non molto formoso, seno minuto. Sembra niente di eccezionale dopotutto, ma il segreto del suo appeal sessuale irresistibile è un fondoschiena strepitoso, perfetto, tondo, carnoso, ben scolpito. E non ha il minimo senso del pudore.
Il progetto del fratello di girare un film porno definitivo, dopo il quale nulla sarà come prima, è tanto estremo quanto capace di scatenare nel palazzone una rivoluzione globale, piano contro piano, tutti contro tutti.
Non è un libro pornografico e nemmeno una storia facile. È popolato da soggetti pessimi, ma non è un brutto romanzo.
Certi passaggi sono irresistibili e resi in modo tanto elegante da poter essere citati, ad onta dell’argomento. Quello che conta per un porno divo, scrive Francesco D’Isa, sono durata e controllo, non muscoli né dimensione. E che dire del classico fine giornata di lavoro, quando le attrici non vedono l’ora di andarsene e gli attori di v…
Chissà perché, questo mondo dell’industria cine pornografica si mostra più pulito e professionale di quanto si possa pensare dei veri porno set. Attrici e attori della Perverse Angels sembrano quasi una popolazione angelicata, con tutti i loro limiti. Non a caso, D’Isa ha voluto premettere una citazione di Vladimir Nabokov:
Tutti i ragazzi molto intelligenti sono depravati.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ultimo piano (o porno totale)
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