Voi non sapete
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2007
"Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano" (Mlano, Mondadori, ottobre 2007) è il libro - alfabeto in cui Camilleri raccoglie sessanta voci riguardanti il fenomeno mafioso, da lui scandagliato avvalendosi del contributo dato dal sociologo Henner Hess. Nel contempo, egli consegna al lettore uno spaccato antropologico della Sicilia, caratterizzato dalla cultura dell’oralità, espressa nel “proverbio” e nel “mimo”. Un inquadramento di quest’opera può essere facilitato muovendo dalla lectio doctoralis su La religiosità di Provenzano (in www.vigata.org), che il nostro scrittore tenne a L’Aquila il 3 maggio 2007, in seguito al conferimento della Laurea Specialistica Honoris causa in Psicologia Applicata, Clinica della Salute (indirizzo Psicologia Applicata all’Analisi Criminale). Così l’incipit:
Ho davanti a me 72 tra lettere e biglietti che sempre la stessa persona invia o in risposta a lettere di altri (che però qui non prendo in considerazione) o per dare suggerimenti, consigli, pareri sulla conduzione di grandi e pubblici affari.
Il mittente è il latitante Provenzano, il capo dei capi che nasce dal gruppo dei corleonesi capeggiato da Luciano Liggio e suo luogotenente assieme a Totò Riina. Rilevante qui è l’indagine sul “sottinteso” nei pizzini. Camilleri usa il termine “Koiné siciliano” a indicare un linguaggio cifrato, un modo criptico di esprimersi, tipico dell’enigma, che richiede di essere accortamente decodificato dal destinatario. Egli, tenendo conto di opere quali “Il codice Provenzano” di Michele Prestipino e Salvo Palazzolo, nonché “Pizzini veleni e cicoria” di La Licata e Grasso, riporta parecchi esempi sulla loro decifrazione che non finiscono di sorprendere il lettore. La lectio doctoralis, pur essendo un po’ diversa – dirà Camilleri a Gianni Bonina – era stata tratta da alcune voci del libro in questione che egli stava scrivendo.
Essendo il materiale di "Voi non sapete" assai suggestivo, si avrebbe la voglia di farne qui una puntuale lettura. Interessante, ad esempio, la distinzione tra nuova e vecchia mafia. La nuova, personificata dai metodi di Riina, ingaggia una guerra aperta contro lo Stato ed è pronta ad ammazzare; la vecchia, con cui Provenzano si identifica, aveva invece ritenuto che il delitto dovesse considerarsi l’estrema ratio: prima occorre ragionare; uccidere poi quando non se ne può fare a meno, evitando, in ogni modo, che degli innocenti ci vadano di mezzo.
Altro aspetto è quello di una religiosità distorta, caratterizzata dall’esigenza di piegare la volontà divina a scopi umani illeciti, e in questo strano intreccio tra il sacro e il profano viene sottolineata la distinzione dei preti in due categorie. Da una parte, gli “intelligenti”: i condiscendenti disposti a capire e a perdonare i delitti della mafia; dall’altra, i “non intelligenti”: quelli che fanno la fine dei don Puglisi. In sintesi, la consapevolezza sociologica e la chiarezza stilistica di Camilleri trova misure esatte di indagini che anche in questo libro hanno del “giallo”. Ecco, allora, la domanda: quali i fattori che abbiano potuto determinare una convergenza così illogica e plateale tra il diavolo e l’acqua santa?
Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano
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