Il metodo sticazzi in cucina
- Autore: Carla Ferguson Barberini
- Genere: Libri di cucina
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Arriva il 26 ottobre in libreria, fresco fresco di stampa, “Il metodo sticazzi in cucina” (Imprimatur Edizioni, Reggio Emilia, 2017). Mancava all’appello, tra i tanti temi affrontati da Carla Ferguson Barberini, quello dell’arte culinaria e di tutto quanto ruoti intorno ad essa.
Tranquilli, non si tratta di un altro ricettario ma di un divertentissimo libro, un vero e proprio manuale di sopravvivenza tra patiti della buona tavola, ambientalisti e vegani, un libro per gli amanti della compagnia e per chi preferisce andare a pranzo da solo, perché:
“gli sticazzisti veri, quelli che vivono e lasciano vivere, accolgono tutti”.
Ci sono, infatti, i perfezionisti che presentano
“a se stessi e ai propri ospiti piatti splendidi senza lasciare nemmeno una macchia di sugo in cucina”
e chi si preoccupa unicamente di soddisfare il palato. “Il metodo sticazzi in cucina”, come evidenziato nell’introduzione, si fonda su dieci comandamenti:
- non cuocerai troppo;
- utilizzerai prodotti freschi e di qualità;
- alleggerirai il tuo menù;
- non sarai sistematicamente modernista;
- ricercherai tuttavia il contributo di nuove tecniche;
- eviterai marinate, frollature, fermentazioni;
- eliminerai le salse e i succhi ricchi;
- non ignorerai la dietetica;
- non truccherai la presentazione dei tuoi piatti;
- sarai inventivo.
“Il metodo sticazzi in cucina” si articola nei capitoli:
- la Preparazione;
- la Degustazione;
- vivere dei propri fornelli.
Nel capitolo La Preparazione sono individuati i migliori amici dell’uomo in cucina: il primo è il pollo, il secondo è il tonno, il terzo la pasta a sfoglia:
“Pollo e tonno vanno bene con qualunque cosa”
per rinnovare, ad esempio la solita pasta al tonno
“non c’è problema aggiungeteci una bella mangiata di curry”.
Il terzo migliore amico dell’uomo, la pasta sfoglia:
“copre uniformemente tutto quello che c’è sotto”.
Nelle Conclusioni Cotte e Mangiatesi ci sono le indicazioni per gli “Sticazzismi DOC”: il collettivo di scrittori e marketer che va sotto l’enigmatico nome di Carla Ferguson Barberini consiglia di godersi la vita, di stare calmi, cioè di stare sticazzi, dando spazio all’ironia.
Non mancano i sette vizi capitali, rivisitati per l’arte culinaria e per l’ambito della ristorazione. Così, se la superbia si mostra con diverse sfaccettature, tra il finto conoscitore di vini francesi e chi tratta con stizza altezzosa il personale dei ristoranti, per l’avaro il rimedio suggerito è
“Pagate e non rompete. E se volete pagare meno, evitate di consumare ettolitri su ettolitri di vino e porzioni di cibo surreali, che farebbero paura anche al figlio del gigante Gulliver in fame chimica”.
E se non riuscite a ritrovare il ricettario della nonna che, come precisato nel libro:
“è un preziosissimo scrigno incastonato di diamanti e canditi (…) un patrimonio storico-culturale che andrebbe preservato dall’UNESCO”
portate pazienza e agite come uno che ha capito perfettamente la lezione, c’è sempre il rimedio dello sticazzista:
“Seguite le parole del ricettario sacro, ma ricordatevi che al supermercato esistono pacchi di gamberetti già sbucciati”.
Si può dire che il gruppo di comunicatori che si nasconde sotto lo pseudonimo di Carla Ferguson Barberini ha colpito ancora nel segno con “Il metodo sticazzi in cucina”, un libro che coglie aspetti e tic della società moderna, li stigmatizza e sdrammatizza assieme e, nonostante la leggerezza con la quale li presenta, li analizza e suggerisce come superarli, come evidenziato nella copertina in cui l’allegria di Arcimboldi dà il volto a un Superman che ha sul petto il motto Sticazzi.
Il metodo sticazzi in cucina
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