A Bologna c’era il mare. Foto e parole
- Autore: Gianluigi Schiavon
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2016
La fotografia è l’inquadratura di un ritratto, il taglio esatto che equivale a ciò che sarebbe in poesia il giusto equilibrio di un poema, una fotografia la si deve leggere come si legge un quadro, scriveva Guido Gozzano, ed è con queste parole che voglio aprire sulle immagini di questo bellissimo volume “A Bologna c’era il mare”, edito da Giraldi Editore, in libreria dallo scorso mese.
Un’opera che raccoglie “cento più una foto”, insieme a delle brevi poesie che narrano dei luoghi, dei volti e della vita quotidiana tra i portici e le strade di una città invitante qual è Bologna. Gianluigi Schiavon, giornalista, scrittore e caporedattore del Quotidiano Nazionale, dopo la pubblicazione dell’appassionante noir “La fuga. Delitto in Bretagna” insieme all’amico Paolo Miccoli, fotografo di lungo corso, coinvolge nuovamente il lettore in un percorso tra gli angoli più frequentati e meno conosciuti della città, nei cortili, nelle piazze e lungo i vicoli, con un libro di rappresentazioni e rime. Un’idea nata per caso dalle foto in bianco e nero, un viaggio che registra la realtà e la sua interpretazione; da qui noi lettori possiamo immaginare, riflettere, narrare. Istantanee di un momento nelle quali si legge il racconto di una vita fatta di solitudini (Nulla di più), di grandi sofferenze (Notte a SS. Annunziata), di memorie (Tempo) o di un frammento di una storia in un’altra storia (Valor civile), di speranze che si alzano al vento (Desideri) e forse anche del mistero di quando una volta a Bologna c’era il mare (Piccola fiaba per quattro gabbiani). Un mare che c’era davvero e che, con l’alternarsi delle onde, nel succedersi del tempo originò la pianura in cui sorse Bologna.
Ogni immagine di Paolo Miccoli racchiude un significato intrinseco e profondo, è la storia che ogni fotografia porta con sé, e che trova una nuova vitalità nelle parole dei racconti in miniatura di Gianluigi Schiavon. Una narrazione visiva che si apre ai nostri occhi, con la capacità di cogliere quello che la realtà offre, che ci fa percorrere il tempo portandoci in una dimensione letteraria che compone il ricordo, perché la fotografia ha a che fare con la memoria, come ha scritto Roland Barthes:
“dinanzi a questi paesaggi è come se io fossi sicuro di esserci stato o di doverci andare”.
Un libro di foto e parole che seduce e intriga, un itinerario libero tra scene quotidiane e angoli romantici, nel quale
“incontrerete personaggi veri, che si faranno attori per offrirvi una battuta o un’idea. E vi indicheranno la strada giusta. Ascolterete frammenti di discorsi, inciamperete nei ritagli di vite altrui, ma non sarà un male, perché potrete confrontarli con i vostri ricordi, indovinerete così amori e delusioni, rimpianti perduti e speranze rimesse a nuovo, dubbi tramutati in certezze, sapendo che certe volte il cambio non conviene”.
A Bologna c'era il mare. Foto e parole
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