“La Polonia Stregata” è l’incontro che ha avuto luogo il 17 novembre 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia. A “To jest”, romanzo presentato lo scorso anno al Premio Strega e al suo autore Fabio Izzo è stato dedicato l’evento culturale cui ha partecipato Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci e segretario del Comitato direttivo del Premio Strega nonché scrittore e autore de “La polveriera”, che potrebbe definirsi “esperienza autobiografica all’interno dell’ambiente letterario del Premio Strega”. Stefano Petrocchi si è subito complimentato con l’autore nel quale ha tanto creduto l’editore Gordiano Lupi, direttore della casa editrice Il Foglio letterario che ha pubblicato i romanzi di Izzo, che, in virtù dei suoi scritti, merita di essere ancor più conosciuto e apprezzato.
Il libro è stato presentato allo Strega da persone di spicco tra cui Predrag Matvejević, nato a Mostar, prima regno di Jugoslavia, oggi repubblica indipendente di Bosnia ed Erzegovina; suo padre era di etnìa russa e la madre jugoslava di etnìa croata. Docente di Letteratura alle Università La Sapienza di Roma , di Zagabria e alla Nuova Sorbona di Parigi, Matvejević, autore di saggi tra cui “Breviario Mediterraneo”, libro tradotto in una ventina di lingue e di tante altre pubblicazioni, tanto ha scritto e collaborato per far conoscere la civiltà slava e quella dell’est in senso più ampio a un folto numero di lettori che ad essa non si erano ancora avvicinati. Dopo aver sottolineato tutto questo, Petrocchi ha espresso il proprio consenso nei confronti di To jest, della scrittura fortemente letteraria che lo caratterizza nonché dell’arduo compito che aveva il romanzo nel dare voce alle immagini “viste” da una non vedente. Ecco quindi la valenza della scrittura che diviene, perciò, “trasfigurazione letteraria”. Al nucleo del romanzo viene aggiunta una parte romanzesca particolare, unica nel suo genere che rende il libro una lettura più che valida.
Dopo la presentazione è intervenuto Izzo stesso a parlare del romanzo, dei suoi legami con la Polonia e in particolare con la poesia polacca, soprattutto con gli scritti di Wisława Szymborska, premio Nobel per la Letteratura nel 1996. Fabio Izzo ha spiegato come sia nato il suo libro, quanto sia il valore della poesia stessa e ha fatto riferimento al suo professore, il docente universitario Pietro Marchesani cui è dedicato To jest poiché questi ha saputo infondere nell’autore , ai tempi giovane studente, un profondo amore per la poesia e per la letteratura. Nel raccontare del suo romanzo Izzo ha sottolineato che la storia dell’uomo non è altro che “storia di schiavitù” del denaro, del successo, dei desideri in generale.
L’incontro, più che interessante, è la dimostrazione di quanto questo autore possa e sappia comunicare ai lettori. A testimoniarlo ci sono Matvejević, Petrocchi, Lupi e tanti lettori che hanno già avuto la fortuna di leggere i suoi libri. E ora… da Fabio Izzo i lettori comuni ma anche il mondo della cultura attendono una nuova pubblicazione. Presto, speriamo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Cracovia “La Polonia Stregata” con Stefano Petrocchi e Fabio Izzo
Grazie del pezzo e di avermi citato. Fabio Izzo è un autore che meriterebbe di più del Foglio Letterario. Ma così va il mondo.