A Parma una grande mostra dedicata a Giambattista Bodoni nel bicentenario della morte fino al 12 gennaio 2014.
“Io non voglio che cose magnifiche e non lavoro per la volgarità dei lettori”.
Così si esprimeva l’incisore, stampatore e tipografo Giambattista Bodoni (Saluzzo 26-02-1740; Parma 30-11-1813) che riuscì a realizzare il libro perfetto e per questo motivo fu osannato e omaggiato da sovrani, principi, intellettuali e pontefici della sua epoca.
Nell’anniversario della sua morte, Parma, città che lo ospitò e rese grande facendolo diventare direttore della Tipografia Reale, gli dedica un grande allestimento a Palazzo Pilotta (sede del Museo Bodoni), negli spazi del Teatro Farnese e presso la splendida e appena restaurata Galleria della Biblioteca Palatina creata dall’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot. La mostra è curata da Andrea De Pasquale.
- Organizzatori: Fondazione Museo Bodoniano, Biblioteca Palatina di Parma, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, Fondazione Cariparma. Progetto allestimento: Pier Luigi Pizzi.
- Con il patrocinio di Provincia di Parma, Comune di Parma, Camera di Commercio di Parma.
- Main sponsor: Fondazione Cariparma.
Sono esposti quadri, oggetti, sculture che si articolano in tre spazi con tre percorsi concettuali. Nella Galleria Petitot della Palatina la Fabbrica del libro perfetto, un excursus sulla storia del libro a stampa, dalla Bibbia di Gutenberg a Bodoni e una raccolta di libri dalle collezioni bodoniane.
Nelle sottogradinate, invece, i momenti formativi del Bodoni: dal lavoro nella tipografia di Saluzzo all’attività in quella della Propaganda Fide di Roma fino a Parma, dove Bodoni strinse contatti con le principali corti europee.
Nel monumentale salone neoclassico della Galleria Nazionale, i libri e i personaggi che il tipografo frequentava: clienti, committenti e autori. L’affresco di un’epoca: le vedute e i ritratti dei personaggi che animarono la vita politica ed economica del periodo realizzati da grandi artisti come Goya, Anton Raphael Mengs, Angelica Kauffmann, Pompeo Batoni, Francois Gerard e molti altri già presenti nelle collezioni ducali, tra i quali Andrea Appiani, Antonio Canova, Bernardo Bellotto, Robert Hubert. Le corti: in Spagna, il Papa a Roma, i Borbone a Napoli, Torino e Milano. Sempre nella pinacoteca, una parte dedicata al Bodoni stampatore d’arte nelle sale che ospitano le opere di Correggio e Parmigianino. Una vita e un lavoro fuori dal comune quello di Bodoni, un talento eccezionale, noto ancora oggi per i caratteri tipografici da lui ideati e al cui genio resero omaggio le illustri personalità del suo tempo.
“Una grande figura della storia di Parma. La mostra cerca proprio di ricostruire la storia di quegli anni”
ha dichiarato la sovrintendente Maria Utili. Nel Settecento illuminista e riformatore, la stella di Giambattista aveva iniziato a brillare a Saluzzo, dove nella stamperia paterna il giovane aveva imparato il mestiere. Dopo i primi studi presso i Gesuiti, il ragazzo era arrivato a Roma per lavorare nella tipografia della Congregazione per la Propagazione della Fede. Il piemontese Padre Paolo Maria Piaciaudi, che Bodoni aveva conosciuto nell’Urbe, lo aveva reclamato nell’illuminista e illuminata Parma dove il prelato era diventato bibliotecario e archeologo del Duca borbonico e dove il ministro Guillame Du Tillot aveva in progetto di creare una stamperia. Stava per darsi alle stampe uno dei volumi infolio più belli e più preziosi dell’epoca quella Descrizione delle feste celebrate in Parma l’anno 1769 in occasione delle nozze di Ferdinando con l’arciduchessa Maria Amalia. Da quel momento in poi l’estro creativo di Bodoni non si sarebbe più fermato, perché il tipografo sarebbe venuto a contatto con personaggi del calibro di Vincenzo Monti del quale stampò Il Bardo della Selva Nera con dedica a Napoleone. Nel 1785 Ferdinando IV Re di Napoli insieme alla consorte Maria Carolina sorella della Duchessa di Parma, in viaggio in incognito a Parma avevano invitato Bodoni a trasferirsi a Napoli. Invano. Lo stesso Bonaparte nel 1805 avrebbe voluto incontrare Bodoni ma quest’ultimo era ammalato a causa di un attacco di gotta.
Il tipografo conobbe un ventenne Ugo Foscolo che gli fu presentato dal pittore Andrea Appiani, autore di un famoso ritratto dello stesso Bodoni. In mostra si possono ammirare oltre ai raffinati volumi bodoniani contesi da corti, accademie, biblioteche e intellettuali dell’Europa a cavallo tra Sette e Ottocento e le lime usate dallo stampatore insieme con altri oggetti, anche lo scrittoio da viaggio del giovane Foscolo proveniente dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. L’affresco di un’epoca straordinaria si ritrova in questa singolare ed erudita esposizione che esalta l’esistenza di Bodoni animato da una passione assoluta, diventato punto di riferimento per il mondo culturale e intellettuale, di scrittori, pensatori, storici: Parini, Monti, De Azara, Alfieri, Pindemonte, Foscolo, Benjamin Franklin, Madame de Staël, Stendhal e molti altri. Alle idee di ciascuno di loro la Stamperia di Bodoni seppe dare non solo forma fisica, trasponendole in libri di grande eleganza e rigore, ma anche ampia diffusione.
Maniacale fu l’attenzione per ciascuna fase del lavoro su carte selezionate stampate con sobria eleganza con caratteri rivoluzionari creati dallo stesso tipografo, ma anche supporti speciali come seta e pergamena. E, ancora, l’attenzione alle incisioni veri capolavori artistici. Tutti i dettagli sull’arte bodoniana si possono leggere nel Manuale Tipografico (1818) pubblicato postumo dalla vedova. Sterminato l’elenco dei volumi usciti dalla mano felice di Giambattista Bodoni, ne citiamo i più noti come una collana di classici, Orazio, Virgilio e Callimaco, 1806: su richiesta di Papa Pio VII l’Oratio dominica, il Padre Nostro in 155 lingue, 1808 L’Iliade del quale due copie furono tirate in pergamena di Baviera, una per Napoleone che la donò alla Biblioteca Nazionale di Parigi e una per Eugenio Beauharnais, viceré d’Italia, conservato nella Biblioteca Palatina.
L’artigiano/artista Giambattista Bodoni ha avuto il merito di aver reso grande la storia della tipografia italiana nel mondo e questa mostra lo ricorda.
“Quanto più un libro è classico tanto più sta bene che la bellezza de’ caratteri vi si mostri sola”.
- Bodoni (1740 -1813) Principe dei tipografi nell’Europa dei lumi e di Napoleone
- 5 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014
- Biblioteca Palatina, Teatro Farnese e Galleria Nazionale Palazzo della Pilotta, Strada alla Pilotta, 3 Parma
- Orari: dal martedì alla domenica 9.00 – 18.00, domenica ultimo ingresso dalla Biblioteca Palatina ore 18.00. Chiuso il lunedì.
- Immagine: Ritratto ad olio del 1798 ca. di Giambattista Bodoni ritratto da Andrea Appiani conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Parma
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Parma la mostra su Giambattista Bodoni, principe dei tipografi nell’Europa dei lumi e di Napoleone
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