Si è spenta ieri, all’età di 87 anni, Antonia Susan Byatt, meglio nota come A.S. Byatt, l’autrice del capolavoro Possessione. Una storia romantica vincitore del Booker Prize for Fiction nel 1990. Ne dà la notizia oggi la sua storica casa editrice Penguin Random House dichiarando che la scrittrice è morta:
Serenamente a casa circondata dalla famiglia.
A.S. Byatt, la vita e le opere
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Valente critica letteraria, oltre che autrice di una dozzina di libri e saggi, A.S. Byatt era stata più menzionata per il Premio Nobel per la Letteratura ed era considerata una della maggiori scrittrici contemporanee in lingua inglese.
Nata a Sheffield, nel South-Yorkshire, nel 1934 era stata insegnante di letteratura inglese americana presso lo University College di Londra, ma dal 1983 si dedicava completamente alla letteratura.
Il suo vero nome era Antonia Drabble, Byatt era il cognome del primo marito - l’economista inglese Ian Byatt - da cui aveva divorziato nel 1969 per sposare Peter John Duffy. Aveva avuto quattro figli, Antonia e Charles, dal primo matrimonio e Isabel e Miranda, dal secondo. La sua vita privata fu segnata da un grave lutto: il figlio Charles morì a soli undici anni, travolto da un’auto mentre tornava a casa da scuola. Fu la sua morte a segnare il destino della madre scrittrice.
In un’intervista al Guardian Byatt dichiarò di aver insegnato all’University College per pagare le spese della scuola privata di Charles. Rimase dunque a lavorare come insegnante “finché lui è vissuto, cioè 11 anni”. Nel 1983 si licenziò con uno scopo: voleva diventare una scrittrice a tempo pieno.
Mi piace scrivere di persone che pensano,
così diceva A.S. Byatt, i cui libri più famosi, non a caso, traevano spunto proprio dalla letteratura romantica o vittoriana. Il suo capolavoro Possessione (uscito in Italia per Einaudi nel ’92 con il titolo di “Possessione. Una storia romantica”) narrava la storia di due studiosi di letteratura, Roland Michell e Maud Bailey, che scoprono un legame d’amore insospettabile tra due grandi poeti inglesi. Seguendo le tracce di quella passione ossessiva e travolgente anche gli studiosi si innamoreranno, vinti dallo stesso sentimento che sembra emergere da quelle pagine febbrili e incandescenti tenute a lungo segrete. Il talento di Byatt fu quello di creare una sorta di detective story letteraria, mettendo l’inchiostro al posto del sangue e mantenendo un parallelismo audace tra l’epoca contemporanea e la gloriosa (e romantica) età vittoriana.
Dal libro fu tratto un film nel 2002, con protagonista Gwyneth Paltrow.
Tra le sue opere più famose, oltre a Possessione, ricordiamo La vergine nel giardino (1978) in cui Byatt cerca di riscrivere Middlemarch di George Eliot (scrittrice cui Byatt aveva dedicato importanti saggi critici), ambientandolo un secolo dopo e Angeli e insetti, un testo costruito su lunghi racconti, in cui l’autrice ricostruisce la biografia di Emilia Tennyson, sorella del poeta Alfred Tennyson.
I suoi romanzi erano tradotti in più di 38 lingue e avevano vinto numerosi premi, tra cui il Premio Malaparte (1995) e il Premio Hans Christian Andersen (2018). Nel 1999 aveva ricevuto il titolo onorifico di dama - o meglio, di Lady - direttamente dalla Regina Elisabetta.
L’agente di A.S. Byatt, Zoe Waldie, ha dichiarato che la scrittrice inglese:
Ha incantato i lettori con una scrittura stratificata, infinitamente varia e profondamente intellettuale, intessuta di miti e metafisica.
Un poetico riassunto del grande valore intellettuale e umano dell’opera di A.S. Byatt che continua ad ammaliarci con la sua scrittura e siamo certi quell’unico libro, Possessione, continuerà a stregare con il suo sortilegio anche le generazioni future.
Recensione del libro
Possessione. Una storia romantica
di Antonia S. Byatt
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a A.S. Byatt, l’autrice di “Possessione”
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