Possessione. Una storia romantica di Antonia S. Byatt

Premetto che Possessione è uno dei miei romanzi preferiti. È uno di quei libri che si rilegge sotto le coperte dopo una brutta giornata, uno di quelli che quando lo vedi su quella mensola straripante di libri ancora da leggere, lo riapri e lo sfogli solo per avere ancora una volta tra le mani quella storia sensazionale, quel mondo dove, per almeno un po’, hai vissuto con l’immaginazione, quei posti nei quali hai viaggiato, insieme a quei personaggi, con i quali hai trascorso tante avventure.

Libro davvero eccezionale, scritto dall’emozionante e magnifica penna di A. S. Byatt nel 1990, narra le storie e le vite di due coppie vissute in due epoche ben differenti. Le loro esistenze, così diverse, sono divise da qualcosa di molto sottile e fragile, così come le pagine e le lettere che li uniscono.

È il 1986 e Roland Michell, studioso del poeta vittoriano Ash, trova tra le carte di quest’ultimo alla London Library, bozze di una lettera indirizzate a una donna. Possibile che Ash avesse un’amante? Chi era questa donna? Con l’aiuto di Maud Bailey, studiosa della poetessa LaMotte, i due scoprono che i loro venerati poeti si scambiavano lettere d’amore. Parte così, un’intricata e mai banale ricerca per scoprire di più sui due amanti, sulla loro storia. Indizi celati dietro le loro poesie e poemetti (che accompagnano e costituiscono capitoli del libro), dietro le loro corrispondenze, dietro i diari della moglie di Ash e della coinquilina e amica (e qualcosa di più) di LaMotte, dietro i posti che insieme hanno visto e le persone che hanno conosciuto.

Un’incredibile storia d’amore accecante e traboccante di passione dell’età vittoriana, sconosciuta al mondo intero, viene svelata da questi due studiosi che, pian piano, seguendo le tracce dei due amanti, a loro volta si innamoreranno. I due giovani, che si improvvisano investigatori, dovranno stare attenti e capire a chi rivelare o ancora tacere quel segreto racchiuso da più di un secolo in quelle lettere e testimonianze.

Pagine di vita moderna si alternano, così, a pagine di vita ottocentesca, molto curate nei dettagli, che sono fondamentali, e scritte con grande maestria in modo superlativo e impeccabile.