Agnes Browne mamma di Brendan O’Carroll

Brendan O’Carroll è uno dei più celebri scrittori irlandesi e anche comico televisivo, noto per i suoi romanzi legati al personaggio di Agnes Browne, che lo hanno portato alla popolarità e che sono stati tradotti in numerose lingue.
Nato a Finglas, un sobborgo della città di Dublino, ha amato i libri e la scrittura fin da ragazzo e la sua vita, ha scritto, è stata influenzata dalle donne di carattere delle quali l’Irlanda eccede. Orfano di padre quando aveva appena nove anni; la mamma, deputata socialista, si ritirò dalla politica per dedicarsi a lui e alle sue cinque sorelle.
La storia di Agnes Browne è una storia semplice, la vita di una donna come tante, che racchiude nella sua naturalezza la quotidianità della vita, fatta di rinunce, di emozioni, di dolori e di piccole o grandi gioie, ed è una protagonista grandemente positiva. Dublino 1967: Agnes ha trentaquattro anni e sette figli. Il più grande ha appena quattordici anni, mentre il più piccolo ne ha solo tre. Vive nel quartiere popolare dublinese il Jarro, a soli dieci minuti da O’ Connell Bridge, che fornisce forza lavoro sia al mercato del pesce sia a quello delle verdure. Agnes, dai capelli corvini e i fianchi pieni, possiede un banco di frutta e verdura al mercato di Moore Street, accanto a quello della sua inseparabile e divertente amica Marion, bionda e minuta, che ogni mattina ricorda a Dio della sua presenza: Buongiorno Dio, sono io, Marion! Agnes è una lavoratrice instancabile, ama le canzoni di Cliff Richard, madre premurosa, e moglie di Rosso, lavapiatti al Gresham Hotel, che ama dilapidare i soldi nelle corse e nella birra.

“Era severa con se stessa perché nonostante negli ultimi quattordici anni avesse partorito sette volte, a trentaquattro anni dimostrava almeno trentaquattro anni. Era graziosa, di altezza media … il naso a punta, la carnagione scura e gli occhi castani e a mandorla, eredità di un viaggio in Spagna del nonno, tornato con una gamba in meno ma con una moglie in più.”

Alle cinque di ogni mattina, lei e Marion sono fuori di casa con il tavolo pieghevole caricato nella carrozzina, in cammino verso i mercati generali. In poco tempo si riforniscono della frutta o della verdura per poi correre a venderla ai loro banchi, dopo una buona tazza di tè caldo con pane tostato imburrato. Il mercato di Moore Street, ogni giorno, è un immenso giardino variopinto di fiori, ortaggi, colori e profumi.
La storia di Agnes ha inizio dalla morte improvvisa di Rosso: si ritroverà sola a far fronte alle necessità economiche della sua numerosa famiglia. Non aveva mai confidato a nessuno della gran quantità di botte incassate negli anni di matrimonio trascorsi accanto al marito. Sin dai primi momenti, infatti, imparò a schivarle e stabilì con lui una regola chiara, imposta con un solo sguardo:

sfogati pure con me ma guai a te se ti azzardi a toccare i miei figli.

Dopo la morte di Rosso, i mesi trascorreranno nelle difficoltà quotidiane a cui far fronte, ma Agnes ha la sua amica Marion con la quale ogni giorno sembra essere un dì gioioso e felice. Vicende divertenti e dolorose, proprio com’è la vita, non la ostacoleranno, sempre in prima linea con la sua grande determinazione che tutto si rassereni e continui ad andare per il meglio. La vedovanza sembrava per di più averla giovata. Era tornata ad essere una donna graziosa, tanto che non le dispiaceva di essere corteggiata dall’affascinante panettiere francese, anche se il suo sogno era un incontro ravvicinato con Cliff Richard, il suo idolo di sempre.

Agnes Browne è il ritratto di una donna incredibilmente forte, una storia irlandese a tratti divertente e non priva di commozione. Agnes con la sua forza d’animo, il suo irresistibile umorismo e una nota di velata malinconia sarà capace di affrontare le difficoltà della vita per se stessa e per i suoi figli. Una lettura molto piacevole che vorresti non finisse mai. Agnes Browne mamma riscosse così tanto successo che venne rappresentato in teatro per moltissimo tempo e successivamente, nel 1999, ne seguì il film interpretato dalla bravissima Angelica Huston: