Al prezzo della morte di Filippo Bini

A pochi mesi di distanza dal caso Gissi, il sacerdote brutalmente assassinato nel noir Il tocco delle tenebre a firma Filippo Bini, nuovi omicidi turbano Bologna stretta nella morsa di un’afa insolita per fine maggio. È quanto accade nel nuovo romanzo dello scrittore ravennate dal titolo Al prezzo della morte fresco di stampa per Damster Edizioni.
Anche questa volta a imporsi da coprotagonista è il capoluogo emiliano, una delle ambientazioni più battute dal nostro poliziesco, dopo che Carlo Lucarelli con Almost blue ha mostrato i lati oscuri, misteriosi e tormentati della città gaudente per antonomasia.

Maggio 2020.
Malgrado il distanziamento obbligatorio e la mascherina, la città felsinea cerca di tornare alla normalità affollando i locali del centro per riallacciare una socialità interrotta dall’emergenza coronavirus. Ma a tenere sotto scacco la popolazione non sarà lo spettro della pandemia e nemmeno l’anticiclone africano che giorno e notte toglie le forze e il respiro, quanto un pericoloso serial killer che sfoga le sue pulsioni distruttive contro ragazzi Erasmus.

Ci vuole fegato per farsi saltare le cervella con un’arma da fuoco. Per questo motivo chi sceglie tale modalità di esecuzione suicidiaria prima si stordisce con alcol e sostanze stupefacenti. Come il giovane Calvino Galindez sdraiato sul lettino dell’obitorio. Anche se il decesso sembra riconducibile a un colpo di pistola autoinflitto, un particolare non convince il medico legale che propende per un omicidio camuffato da suicidio.
Per gli inquirenti il primo passo è volgere lo sguardo alla residenza studentesca dove è stata trovata la vittima. Infatti il Galindez, iscritto al progetto Erasmus, aveva scelto Bologna come meta per il suo viaggio di studio, ignaro che sarebbe stata l’ultima della sua esistenza.
Purtroppo la scena del crimine è compromessa, perché al momento del presunto omicidio era in corso una festa off-limits ad alto tasso alcolico e non solo. Sembra impossibile risalire ai partecipanti, il porto di mare di uno studentato è l’ideale per passare inosservati.
Quando le morti diventano due e le analogie troppe, perché uno studente di nazionalità ceca viene ucciso con lo stesso modus operandi, emerge la certezza che una mente deviata sta prendendo di mira alcuni universitari stranieri entrati in rotta di collisione con la droga.
Nel frattempo le indagini si spostano in Belgio. La nuova pista sonda il furto di antiche monete, simili a quella che le vittime stringevano in pugno al momento del ritrovamento. Ma da qui a individuare eventuali collegamenti, prove, un nome, un movente ce ne corre e come il genere impone le forze dell’ordine subiscono le pressioni di stampa, opinione pubblica e questura per risolvere il caso. Dopo numerosi colpi di scena, affiora una storia di tradimenti, tragedie personali, menzogne, manipolazioni psicologiche e vendetta, quella insaziabile che alimenta sé stessa. Una storia amara da cui tutti escono sconfitti.

Tra detection, poliziesco e medical thriller Filippo Bini costruisce una trama avvincente, dai risvolti drammatici, radicata nel presente che non santifica le vittime e nemmeno i tutori della legge. La scrittura scorre lineare e disinvolta anche nelle pieghe più tecniche.
Le indagini sono condotte da una strana coppia formata dal commissario Davide Cometti (e la sua squadra) e Bruce Halfold, brillante criminologo di origine inglese che collabora come consulente con la sezione Omicidi della Squadra Mobile. Questo personaggio attira le simpatie del lettore, aggiornando una lunga tradizione di investigatori e affini. Non bello, ma fisicato.
Dalla genialità deduttiva e intuitiva, amante di gatti, metal e alcol.

La commistione tra ubriachezza molesta e musica pesante fungeva da catalizzatore per accendere in lui la scintilla della genialità.

Poco attento alle convenzioni sociali. È un lupo solitario capace di integrarsi quando si tratta di fare baldoria, un debole per la bottiglia, romantico e incasinato con l’altro sesso. A renderlo empatico è la giovane età e una certa vicinanza con le vittime, ragazzi scapestrati dai molti vizi. Anche lui cela un lato oscuro, sofferto, ricorrente sotto forma di incubo analogo all’omonima tela di Füssli che non viene svelato fino in fondo. Il suo background è profilato parzialmente e la sorte di alcuni personaggi rimane in sospeso.
Non a caso Al prezzo della morte di Filippo Bini è il secondo episodio di una serie che verrà, il terzo è già in fase di lavorazione. Aspettiamo la prossima fatica di questo promettente autore di noir.