Alejandro Jodorowsky, nato 95 anni fa in Cile e naturalizzato francese, è uno degli autori fondamentali per comprendere l’arte surrealista e studiarne gli aspetti unici. Artista pluridisciplinare, Jodorowsky ha affrontato più forme artistiche per rappresentare i suoi mondi immaginifici, fra cinema, teatro e letteratura. Cerchiamo di comporre una panoramica generale sugli ideali, lo stile e la vita di questo autore dai tanti volti.
Vita di Alejandro Jodorowsky
Alejandro Jodorowsky è nato nel 1929 nella città costiera di Tocopilla, in Cile, da genitori immigrati ebrei. Vive un’infanzia infelice e alienata soprattutto a causa del padre violento e in generale del clima teso in famiglia. Si immerge nella lettura e inizia a scrivere poesie, pubblicando la sua prima a sedici anni e frequentando poeti cileni.
Interessato all’ideologia politica dell’anarchismo, inizia a frequentare l’università, studiando psicologia e filosofia, ma vi rimane solo due anni. Dopo aver abbandonato l’università, interessato al teatro e in particolare al mimo, lavora come clown in un circo e inizia una carriera come regista teatrale. Intorno al 1947, dopo l’esperienza che lo vede coinvolto con il teatro e la sua compagnia teatrale “Teatro Mimico”, comincia a percepire le limitazioni artistiche del Cile dell’epoca, decidendo quindi di partire per Parigi.
È a Parigi che Jodorowsky inizia a studiare mimo con Étienne Decroux e si unisce alla troupe di uno degli allievi di Decroux, Marcel Marceau. Con la troupe di Marceau partecipa ad una tournée mondiale e scrive diversi numeri per il gruppo.
Nel 1960 Jodorowsky si trasferisce in Messico, dove si stabilisce a Città del Messico. Ciononostante, continua a tornare occasionalmente in Francia e in un’occasione va a trovare l’artista surrealista André Breton, rimanendone però deluso per le idee conservatrici che aveva sviluppato con la vecchiaia. Continuando a interessarsi al surrealismo, nel 1962 fonda il Movimento Panico insieme a Fernando Arrabal e Roland Topor. Il movimento mirava a superare le idee surrealiste convenzionali abbracciando l’assurdismo.
Link affiliato
Fra le caratteristiche del movimento spicca il rifiuto dei membri di approcciare la propria materia con serietà, prendendosi gioco dei critici che scrivevano di loro.
La vita di Jodorowsky, pregna di eventi significativi e di esperienze straordinarie, verrà raccontata e poi scritta da lui stesso in un libro chiamato “La danza della realtà”, in cui interpreta con il suo sguardo tutti gli avvenimenti della sua vita.
Il cinema di Jodorowsky
È dal 1970 che Alejandro intraprende a tutti gli effetti la sua esperienza cinematografica con il film “El topo”. Il film racconta la storia di un bandito e pistolero messicano errante, El Topo (interpretato da Jodorowsky), che è alla ricerca dell’illuminazione spirituale, portando con sé il figlio piccolo. Lungo il percorso, affronta violentemente una serie di altri individui, prima di essere infine ucciso e resuscitare per vivere all’interno di una comunità di persone deformi intrappolate in una grotta di montagna. L’opera ha chiaramente una forte impronta surreale, con l’intenzione di esplorare le possibilità creative di un approccio psichedelico, per riuscire a stimolare interpretazioni profonde che risiedono nell’inconscio dello spettatore.
Tre anni dopo, nel 1973, esce il secondo esperimento del regista, intitolato “La montagna sacra”. Anche questo film è caratterizzato da una storia complessa, divisa in più parti, che vede come protagonisti un uomo accreditato come "Il Ladro" che viene equiparato a Gesù Cristo, un mistico alchimista interpretato da Jodorowsky, sette potenti uomini d’affari che rappresentavano sette pianeti (Venere e i sei pianeti da Marte a Plutone), un regime di allenamento religioso per la rinascita spirituale e la ricerca del segreto dell’immortalità sulla cima di una montagna sacra. Il film è costellato da innumerevoli simboli e segni che rimandano ad un esoterismo psichedelico unico nel suo genere. Dai primi secondi fino a gli ultimi minuti, lo spettatore è calato in ambientazioni lontane dalla realtà, incontrando scenografie fantastiche, colori allucinanti e personaggi disumani.
In queste due opere cinematografiche è possibile comprendere il mondo a cui è interessato Jodorowsky. Una dimensione fortemente caratterizzata dalle filosofie orientali, dall’attrazione per un’interpretazione della realtà basata sul metafisico e oltre lo scientifico.
Psicomagia: il libro di Alejandro Jodorowsky
Link affiliato
È in questa realtà alternativa, lontana dalla quotidianità, che si sviluppa il libro che forse più di ogni altro rappresenta l’autore in modo esemplificativo. “Psicomagia” (Feltrinelli 1995 trad. di Silvia Meucci) è il libro che porta alla luce le idee più vicine al pensiero così ineffabile di Jodorowsky. In questo viene messa per iscritto la terapia alternativa chiamata appunto “psicomagia”, la quale consiste in un atto dettato dalla voce dell’inconscio e tradotto nella surreale poesia di una quotidianità trasgressiva e onirica. L’opera è costruita partendo da un’intervista in cui l’autore scambia le proprie opinioni con l’intervistatore Gilles Farcet. Nello scambio di battute vengono affrontati anche tratti biografici dell’autore, come il passato da lettore di tarocchi di quest’ultimo che sarà fondamentale per l’attività di psicomagia affrontata successivamente. Alejandro afferma che i tarocchi erano lo strumento che gli permetteva di individuare i bisogni di una persona e di localizzare la radice dei suoi problemi. Il fatto in sé di portare alla luce una difficoltà incosciente nel paziente era già un primo passo verso la soluzione. Continua poi Jodorowsky:
Lavorando con me le persone acquistavano coscienza della propria identità, delle proprie difficoltà, di ciò che le spingeva ad operare in una certa direzione. Le obbligavo a muoversi in lungo e in largo all’interno del proprio albero genealogico, al fine di dimostrare l’origine ancestrale di certi malesseri. Ciononostante, molto presto ho capito che non ci poteva essere autentica guarigione se non si passava all’azione concreta. Perché la consultazione avesse effetti terapeutici, doveva tradursi in atto creativo reale. Per questo a quelli che venivano da me ordinavo di compiere una o più azioni. L’individuo ed io, di comune accordo e pienamente coscienti dovevamo fissare un programma di azione molto concreto. Così ho iniziato a praticare la psicomagia.
Altri libri da leggere di Alejandro Jodorowsky
Recensione del libro
La gioia di invecchiare
di Alejandro Jodorowsky
Recensione del libro
La Via dei Tarocchi
di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa
Recensione del libro
Borgia. L’integrale
di Alejandro Jodorowsky e Milo Manara
Alejandro Jodorowsky rimane un intellettuale completo, mosso sempre dalla curiosità per l’ignoto, caratterizzato dalla sperimentazione provocatoria, sempre volta verso nuove frontiere e senza mai aver paura di toccare mete proibite. Ha condiviso idee visionarie e rappresentato sogni e incubi con una capacità irripetibile, posizionandosi tra le figure di spicco del surreale e della ricerca sperimentale.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Alejandro Jodorowsky: vita, film e libri dell’artista visionario
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Arte, Teatro e Spettacolo News Libri Alejandro Jodorowsky
Lascia il tuo commento