Durante la Fiera Più Libri Più Liberi di Roma, lunedì 6 dicembre si è tenuta un’analisi della direzione commerciale di Messaggerie Libri, il più grande distributore indipendente di prodotti editoriali in Italia, sui risultati dell’anno in corso e le nuove opportunità per la piccola e media editoria.
L’intervento è stato a a cura di Renato Salvetti (Amministratore delegato Messaggerie Libri), Angela Paola Di Biaso (Direttore commerciale Messaggerie libri), Giuseppe Risetti (Responsabile marketing e sviluppo commerciale editori Messaggerie Libri).
L’analisi di mercato di Messaggerie Libri
Dall’analisi si evince che l’evoluzione negli ultimi tre anni del fatturato per classi direzionali è rimasta pressoché costante: una crescita che si sta manifestando effettivamente per tutti i gruppi editoriali.
La saggistica è la componente più importante per i piccoli-medi editori, il 43% con oltre sessantamila titoli, segue la narrativa. Emergono i settori Ragazzi e Varia, che fanno un fatturato più alto nonostante abbiano meno titoli rispetto agli altri settori in comparazione.
La quota più bassa del fatturato si attesta attorno alle 5-10mila copie per titolo venduto. Tuttavia esiste un’area molto importante di editori che hanno un fatturato di vendita all’anno che è inferiore alle 10 copie (67%), per un totale di 114 mila titoli.
Un’analisi del fatturato 2021
Da una fotografia del fatturato 2021 è evidente che sta emergendo il blocco del fatturato online: passa dal 42% sul totale al 55%.
Il 2021 è stato quasi sempre, soprattutto da agosto in poi, superiore a livello di performance rispetto al 2020 e al 2019, solo il mese di novembre ha avuto una leggera inflessione complessiva rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda il fatturato nei canali fisici, il 2021 si è mostrato in continua crescita rispetto al 2020.
Il futuro passa per il Print on Demand
Per il gruppo Messaggerie Libri gli editori medio-piccoli sono importanti. Il grande valore è offrire a tutto il mercato la stessa chance e si viene ripagati di questa scelta quando un piccolo editore riesce a pubblicare un titolo di successo, nonostante in questa categoria di editori il 90% venda meno di 100 copie l’anno per libro.
A questi livelli si hanno rese elevate (ossia le librerie tramite il distributore rimandano i libri non venduti all’editore), l’obiettivo è quindi trovare una maniera più economica e più sostenibile per gestire queste realtà.
Per gli editori medio-piccoli, i titoli con una resa >35% sono il secondo gruppo più numeroso per movimenti e il loro peso sul fatturato è del 17%.
Per la prima volta inoltre vediamo l’online che sta incrementando il suo stock.
Sta quindi emergendo la necessità di una gestione informatizzata come soluzione logistica che permetta di valorizzare questa parte di editoria.
Da un confronto con il mercato editoriale tedesco e olandese, è emerso che la soluzione migliore è sostituire tutto il mondo delle micro-tirature con la tecnologia POD (Print on demand). Di fronte all’incapacità di prevedere il venduto dei singoli titoli, con questo metodo di questi titoli si pubblicherebbero solo quelli richiesti evitando così un aumento dell’invenduto.
Il print on demand (POD) è una risorsa immensa, da incrementare, oltre a essere la grande chance del distributore Messaggerie Libri. Se un lettore non trova il titolo che desidera in una libreria è possibile ottimizzare la gestione perché possa trovarlo il giorno dopo o comunque entro cinque giorni successivi, in ogni caso prima di rivolgersi a un canale di vendita online.
Come funziona il Print on demand di Messaggerie Libri?
Fonte e maggiori informazioni sul servizio: https://www.messaggerielibri.it/media/1844/brochure-servizio-pod-editori.pdf
La sfida: Messaggerie Libri vs Amazon
Infine il focus della discussione si è spostato sulla difficoltà di gestire un cliente complesso come Amazon che ha dodici punti vendita in Italia. Amazon è un cliente che sicuramente dà soddisfazioni, ma non è affatto facile da gestire, e inoltre la sua gestione si rivela molto costosa.
Una riflessione su questo ambito di vendita online va fatta. Per Amazon i libri non sono più importanti come lo erano all’inizio quando erano il prodotto principale della piattaforma. Amazon è nata come libreria online, ma oggi che è diventato un ecommerce che propone tantissime categorie merceologiche, per cui vendere o non vendere la merce libro per un’azienda come Amazon non rappresenta più la necessità principale. Oltretutto Amazon non potrebbe salvaguardare la biodiversità degli editori, poiché non è un canale fatto per gestire un così ampio numero di distributori del mercato libro.
Un punto di vantaggio rispetto ad Amazon è che Messaggerie Libri ha fatto un grande lavoro per gestire le librerie e clusterizzarle: questo è uno strumento che fa sì che il libraio possa avere una classifica specifica per la propria libreria, indipendentemente della classifica libri settimanale pubblicata dai maggiori quotidiani. È bene ricordare che le librerie fisiche e di quartiere sono state un’importante risposta durante la pandemia, il che ha confermato il primato degli spazi fisici rispetto alle vendite online.
L’aspettativa finale degli intervenuti all’incontro è che Messaggerie Libri possa rappresentare l’alternativa ad Amazon per gli editori e che il libro possa giungere in libreria con le stesse modalità della vendita online grazie alle nuove tecnologie in fase di sviluppo.
La possibilità di garantire al lettore un servizio espresso è parte dell’innovativo progetto shuttle di Messaggerie Libri di cui presto vedremo i risultati.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Messaggerie Libri punta sul print on demand: l’incontro a Più libri Più liberi
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