Autostop con Buddha di Will Ferguson

Viaggio attraverso il Giappone in autostop.

Più che la trama di un romanzo sembra di leggere un diario di viaggio. Siamo in Giappone e stiamo percorrendo la via che dall’estremo sud di Capo Sata ci porterà fino a Capo Soya a nord. Tutto questo avverrà in autostop rincorrendo il fiotto evolversi della fioritura del ciliegio, detta anche: “Sakura Zensen – Il Fronte dei Fiori di Ciliegio”.

“Si dice che se dalla punta più a sud del Paese, Capo Sata, ci voltiamo con le spalle al mare verso nord, vedremo l’intero Giappone sospeso sopra la nostra testa come una spada”.

Il viaggiatore, nonché la voce narrante nel testo, durante questo lunghissimo viaggio incontrerà molte persone, da quelle più bizzarre fino all’ingegnere che lavora per la Mitsubishi. Esilaranti gag renderanno la lettura più scorrevole e narrativa.
Un’opera che punta uno sguardo su quello che offre il Giappone visto da un occhio occidentale. Attenzione non è un’analisi sulle abitudini nipponiche ma un confronto tra la mentalità dell’occidente e quella del Sol Levante.

Premetto che non amo particolarmente i libri viaggio e sono a conoscenza del fatto che l’autore Will Ferguson è stimatissimo proprio per aver creato numerosi volumi che riguardano luoghi da lui visitati in precedenza. La particolarità di questo libro sta nel modo con cui descrive il viaggio narrato. Non è banale ma nemmeno scontato, è goliardico.
Non si corre il rischio di abbandonare la lettura, anzi si ha l’impressione di sentirsi partecipi di quell’avventura.

Leggere un libro viaggio conviene? Dipende.
Se io dovessi affrontare un imminente viaggio, preferirei avere delle informazioni su quel determinato posto in un altro modo ma, se proprio dovessi farlo, mi affiderei ai testi di Ferguson.
In questo libro si possono recuperare notizie che riguardano alcuni luoghi giapponesi meno conosciuti, nascosti, inconsueti e poi scusatemi l’insistenza: quanti di voi hanno seguito la fioritura del ciliegio da sud a nord in Giappone a piedi?
A pensarci bene, quando si finisce di leggere questa sorta di diario, viene voglia di partire immediatamente perché per alcuni il Giappone è una via da percorrere.