Breve storia della letteratura a fumetti
- Autore: Daniele Barbieri
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Carocci
Da genere spazzatura a para-letteratura, da comics domenicale di taglio umoristico a graphic novel di estrazione civile: nascita, sviluppo e apoteosi del fumetto, cent’anni e spiccioli dietro le spalle e un avvenire molto più che probabile davanti a sé, a traino degli eroi di carta e di cartone, quelli “di sempre” e quelli che verranno.
Inutile fare nomi, che - se magari vi sfuggono o se proprio ci tenete - li troverete tutti dentro la “Breve storia della letteratura a fumetti” (nuova edizione, Carocci, 2014) di Daniele Barbieri, insieme a quelli eventuali di battaglia, al dove e quando della loro genesi, e agli illustri cognomi delle “matite” che un giorno (o una notte) si sono messi in testa l’idea meravigliosa di inventarli. Nemmeno duecento pagine per un compendiario minuzioso di tappe e tirature storiche - Europa-America andata e ritorno, sorvolando l’Argentina e il Giappone dei popolarissimi Manga -, tanto quanto basta per un invito alla tassonomia balloon e per ingolosire appassionati e/o studiosi: dai primi passi a cavallo dei secoli Otto e Novecento sulle edizioni della domenica dei quotidiani, alla nascita del fumetto avventuroso (quello di Tarzan e di Flash Gordon); dalle strip hard boiled alla Dick Tracy agli eroi con superpoteri (e superproblemi) della Marvel, discettando tra maschere, mantelli, risate e muscoli, fino all’altro ieri dell’avventura “strisce e nuvolette” nel pianeta.
Ora, siccome la lettura (compresa quella a fumetti) resta pur sempre una questione di gusti, non vi nascondo che per prima cosa sono andato a cercare nel libro i miei passaggi-madeleine, quelli cioè dedicati ai Peanuts - i bimbi filosofi nati dal genio umoristico-speculativo di Charles Schulz -, e soprattutto al fumetto made in Italy - “Il fumetto in Italia dal corriere dei piccoli a Diabolik” (pag. 111-117), “La rivoluzione di Linus” (pag 121-129), “Hugo Pratt (pag. 129 -131) -: ve li consiglio caldamente e non certo per bieco nazionalismo (di tutto credo mi si possa tacciare tranne che di essere nazionalista), piuttosto perché la dicono lunga (a mio avviso) sulla strada percorsa dal fumetto, dall’intrattenimento alla sua espressione più matura.
“Breve storia della letteratura a fumetti” è, in ultima analisi, una lettura a diversi "gradi" di utilità: si segnala infatti come un saggio per curiosi senza pregiudizi sull’alto e basso letterari, come una disamina scorrevole mirata alla sistematizzazione di una vicenda - creativa, editoriale - fatta di segni, sogni, colori, figure, parole, rivelatrice - come indicato dallo stesso Barbieri nella sua introduzione al volume - di come
“il fumetto è (...) oggi adulto, ma è un giovane adulto, capace ancora di entusiasmarsi e di sognare - e capace altresì di far riflettere, o di far ricordare”.
Breve storia della letteratura a fumetti
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