Cerignola. La storia e i suoi autori dal secondo dopoguerra ad oggi
- Autore: Franco Conte
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2009
- Nicorelli editore, Cerignola 2009
Le impetuose e direi drammatiche sollecitazioni provenienti negli ultimi decenni dalla storia globale, complici l’apertura degli orizzonti dell’informazione e l’effimera accelerazione nei processi di cambiamento del mondo, hanno inevitabilmente messo in discussione prassi, riferimenti e strumenti della comunicazione culturale, in modo particolare di quella storica. Lo si percepisce ogni giorno di più a cominciare dai banchi di scuola, dove metodologie e contenuti, che generalmente dovrebbero essere sottoposti alla luce di aggiornamenti e approfondimenti continui, fanno fatica a togliersi l’abito di un’erudizione fine a se stessa, vissuti come una massa di nozioni da assumere con rassegnata passività. E questi sin ora sono le sciagure permanenti della cultura scolastica italiana. Malgrado ciò non si può tacere di fronte al fare scuola per progetti e all’insegnare storia anche mediante laboratori, orientamento che da una decina d’anni viene sperimentato tenendo conto degli aspetti più innovativi della didattica della storia.
Sull’importanza dei laboratori vorrei insistere nel presentare il denso lavoro di Franco Conte, Cerignola. La storia e i suoi autori dal secondo dopoguerra ad oggi. Un’opera di storia locale pregevole sin dalle prime pagine, ambiziosa nella proposta dei contenuti, che sebbene riferiti ad un ambito territoriale ben determinato della nostra regione, mette tuttavia in rilievo proprio l’esperienza del laboratorio, a conferire una precisa valenza al rapporto tra ricerca e didattica a scuola.
Una pubblicazione di tale entità, per quanto la modalità della ricerca sia di tipo differente da quello dello studioso della macrostoria, lungi dall’essere circoscritta all’indagine del luogo in cui si vive, è il risultato di un tipo particolare di ricerca e ricostruzione che appartiene al sapere storico: basti pensare all’importanza delle microstorie e delle ricerche su scala locale nell’elaborazione storiografica contemporanea. Per questi motivi insistevo sull’importanza dell’insegnamento delle storie locali come parte integrante del processo di formazione della cultura storica dei giovani per il suo valore conoscitivo, metodologico e formativo.
Il volume di Franco Conte ha molti pregi, uno fra i quali è quello di aver dato valore conoscitivo alla storia locale di una città che ha contribuito sicuramente al progresso dei valori politici, ideologici e civili della nazione attraverso le vicende istituzionali e del pensiero, transitate dalla “grande storia” alla storia della vita e dell’esperienza delle persone (formazione, mentalità, sentimenti, condotte, scelte esistenziali), permeando così la sfera della soggettività, cioè alla loro memoria, scritta ed orale, lasciataci in eredità.
Straordinario è il rapporto con le fonti: le carte (foto, lettere, diari, pagine di giornale), le cose (monumenti, lapidi, edifici, fontane), le voci (interviste, chiacchierate, scambi di idee, meeting, comizi), sono queste le armi di chi fa memoria del passato, a testimoniare altresì la potenza semantica delle testimonianze soggettive, proprio per la loro stratificazione culturale e per la loro contaminazione, giacché dicendo di sé dicono anche degli altri.
È l’esperienza tipica del laboratorio che più affascina il lettore di questo volume, senza attenuare la carica culturale che si nasconde dietro l’uso delle fonti: ambiente, cultura e tradizioni, monumenti, luoghi nei quali leggere gli eventi della grande storia e intrecciare macro e micro avvenimenti; la famiglia nel rapporto con gli antenati, i diversi personaggi con cui si interagisce, dagli archivisti ai conferenzieri ai giornalisti ai sindacalisti agli ex partigiani agli esponenti politici, militari civili e religiosi, un mondo dunque socialmente strutturato e organizzato, un contesto spazio-temporale nel quale situare la storia individuale e familiare, le trasformazioni dei quadri sociali e mentali, la formazione dell’identità del cittadino. Per queste ragioni il volume di Conte configura il territorio al tempo stesso come contenuto e come strumento del fare scuola.
Il libro di Conte è un libro di storia, nel senso che dalle sue pagine la dimensione territoriale acquista – e assieme conferisce – funzioni e significati anche nell’ipotesi di un archivio didattico che vuole tutelare un comune patrimonio dal valore enorme e pieno di inimmaginabili potenzialità.
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Sei il solito "GRANDE" attaccato alla tua terra e alle sue origini,nonchè ai personaggi "ILLUSTRI" che hanno fatto la Sua stori....CIAO Franco
Complimenti a Orlando per la recensione....