Proverbio antico che continua ad essere ampiamente utilizzato ancora oggi, chi dice donna dice danno fa riferimento ai potenziali pasticci che dentro e fuori dal focolare domestico la donna sarebbe solita combinare.
Questo proverbio non è tuttavia unico nel suo genere. Sono infatti numerosi modi di dire alquanto misogini che vedono nel sesso femminile una fonte inesauribile di guai, tra i quali, solo per citarne alcuni:
- “donna al volante, pericolo costante”,
- "né donna, né tela a lume di candela”,
- “ciò che non può il diavolo, ottiene la donna”,
- “vuoi farti credere tu beata, parla di tua cognata”,
quest’ultimo in riferimento al fatto che le donne, pur di attirare consensi, riuscirebbero a parlar bene fintamente anche dei parenti acquisiti.
Origine del proverbio “chi dice donna dice danno”
Il proverbio che oggi analizziamo è una piccola parte di un testo che fu inviato come lettera a Papa Innocenzo X. Con questa missiva, infatti, i romani volevano far sapere al pontefice che mal sopportavano sua cognata, Olimpia Maidalchina. Il testo completo nel quale il modo di dire arrivato fino a noi è contenuto dice testualmente:
“Chi dice donna, dice danno, chi dice femmina, dice malanno, chi dice Olimpia Maidalchina, dice danno, malanno e rovina”.
Un testo in rima piuttosto eloquente che affianca alla poca stima nutrita in generale verso il genere femminile un’ulteriore avversione contro la cognata del papa, foriera, a parer dei romani, di disgrazie per il popolo.
Ma chi era Olimpia Maidalchina e perché era così malvista dal popolo romano? La giovane donna, per volere del padre, avrebbe dovuto intraprendere vita di clausura assieme alle due sorelle per permettere all’unico figlio maschio della famiglia di ereditare tutto il patrimonio. Olimpia, però, riuscì a evitare questo destino e trascinò il suo direttore spirituale in uno scandalo, accusando pubblicamente di averla molestata.
Dopo poco la giovane si sposò con un ricco borghese, tale Paolo Nini, che la lasciò vedova dopo appena tre anni di matrimonio. A soli 21 anni la donna aveva già contratto le seconde nozze con un nobile romano ben 27 anni più grande di lei. Quest’uomo era il fratello di quello che di lì a poco sarebbe diventato Papa Innocenzo X.
A dire il vero le testimonianze scritte giunte fino a noi affermano che sia stata proprio Olimpia la maggiore artefice dell’elezione del cognato, a tal punto da essere definita lei stessa “la papessa”. Chiunque avesse voluto contattare il pontefice sarebbe dovuto passare attraverso la sua intermediazione con richieste di cifre salatissime.
La donna fu così considerata avida ed arrivista, disposta a tutto pur di continuare ad accumulare ricchezze e titoli nobiliari. Fu così che alla morte del suo secondo marito, il cognato papa le conferì il titolo di principessa di San Martino al Cimino ma tutte le attenzioni verso la vedova non furono ripagate allo stesso modo ed alla sua morte il pontefice non ricevette dalla cognata nemmeno un funerale dignitoso.
Curiosità sul proverbio chi dice donna dice danno
Oltre ad essere un proverbio famoso, donna e danno sono due parole dove l’una è l’anagramma dell’altra. Pochi sanno che nella metà del ‘600 l’anagramma donna-danno venne inciso su Pasquino, la statua “parlante” di Roma.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi dice donna dice danno: significato e origine del proverbio
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