Oggi noi conosciamo Respect attraverso l’urlo a pieni polmoni di Aretha Franklin, la sua voce graffiante, inconfondibilmente soul, dal timbro caldo e autoritario ha trasformato la canzone in un inno. La voce di Aretha Franklin, definita non a caso una “meraviglia della natura” dallo Stato del Michingan che ne ha fatto uno dei suoi vanti nazionali, ha donato al testo la dignità che meritava trasformandolo in uno dei brani più conosciuti della storia della musica.
In origine Respect fu registrata, nel 1965, da un cantante soul americano di nome Otis Redding. Nella prima versione la canzone narrava il punto di vista di un uomo che chiede considerazione e rispetto alla sua compagna; ma due anni dopo, nel 1967, Aretha Franklin avrebbe ribaltato le carte in tavola modificando la prospettiva. Nella sua versione di Respect era una donna a chiedere a gran voce - anzi, a pretendere - “RISPETTO” e questo avrebbe trasformato il brano in un manifesto femminista.
Respect: la storia della canzone di Aretha Franklin
Cantato dalla voce di Franklin, con la rabbia nel cuore che scavava nel profondo come un ruggito, ecco che Respect assumeva tutt’altro significato
Perché sì, Respect è una di quelle canzoni in cui la voce fa la differenza: il testo assume tutt’altro valore attraverso la sua interpretazione. Aretha Franklin non si limitò a cantare la canzone, riuscì a incarnare la canzone facendone un manifesto di dignità umana, un inno alla parità di genere e un messaggio che, nel corso degli anni, non ha perso neppure un briciolo della sua potenza.
Nella versione di Aretha, contenuta nell’album iconico I Never Loved a Man the Way I Love You (1967), i generi dei protagonisti erano invertiti: ora era una donna a parlare e si rivolgeva al suo uomo, chiedendo rispetto. Quella voce, la sua voce, veniva a incarnare tutti i soprusi subiti dalle donne nel corso dei secoli: tutte le donne schiavizzate, maltrattate, violentate, sottomesse dal genere maschile ecco che parlavano attraverso Aretha.
Era la fine degli anni Sessanta, il movimento femminista non era che un timido vagito, ma la presa di coscienza iniziava allora, dalla nuova consapevolezza delle casalinghe che si affacciavano all’emancipazione e provavano a lavorare come i loro mariti; dalle donne di colore, come Aretha Franklin, che cantavano su un palcoscenico sfidando i pregiudizi razziali; da un coro di voci femminili animate che, per la prima volta, chiedevano rispetto.
Se oggi è considerata la canzone più bella di sempre, insieme a Imagine di John Lennon, è perché Respect si fa specchio riflesso dell’intensa biografia della sua interprete: Aretha Franklin la cantava a gran voce, rivendicando il fatto di essere donna e di essere nera, la minoranza delle minoranze, anziché nascondersi o schermirsi, ecco che questa donna rivendicava “RISPETTO” con una melodia ritmata e graffiante che entrava nella testa e non se ne andava più via. La stessa Franklin in quegli anni stava vivendo una relazione tempestosa con Ted White, suo primo marito, un alcolista dai comportamenti violenti, dalla quale la cantante avrebbe divorziato poco tempo dopo.
Il lamento di amore di Otis Redding era improvvisamente diventato un’ode ai diritti civili: un urlo lacerante contro il razzismo e una rivendicazione femminista.
Grazie alla voce di Franklin, al suo urlo dall’estensione infinita “RESPECT” che scava nelle coscienze, è divenuta una canzone immortale che continua a risuonare ancora in tutta la sua urgente attualità, facendosi strumento di lotta utile a rivendicare i diritti delle donne in tutto il mondo. In tempi recenti è diventato l’inno del movimento MeToo e non si esclude che assuma nuove forme e nuovi adattamenti nei prossimi dieci anni.
Scopriamone testo, analisi e significato.
“Respect” di Aretha Franklin: testo
Hey, what you want
(oo) Baby, I got
(oo) What you need
(oo) Do you know I got it?
(oo) All I’m askin’
(oo) Is for a little respect when you come home (just a little bit)
Hey baby (just a little bit) when you get home
(Just a little bit) mister (just a little bit)
I ain’t gonna do you wrong while you’re gone
Ain’t gonna do you wrong (oo) ’cause I don’t wanna (oo)
All I’m askin’ (oo)
Is for a little respect when you come home (just a little bit)
Baby (just a little bit) when you get home (just a little bit)
Yeah (just a little bit)
I’m about to give you all of my money
And all I’m askin’ in return, honey
Is to give me my profits
When you get home (just a, just a, just a, just a)
Yeah baby (just a, just a, just a, just a)
When you get home (just a little bit)
Yeah (just a little bit) Do it for me now, just a little bit
Ooo, your kisses (oo)
Sweeter than honey (oo)
And guess what? (oo)
So is my money (oo)
All I want you to do (oo) for me
Is give it to me when you get home (re, re, re, re)
Yeah baby (re, re, re, re)
Whip it to me (respect, just a little bit)
When you get home, now (just a little bit)
R-E-S-P-E-C-T
Find out what it means to me
R-E-S-P-E-C-T
Take care, TCB
Oh (sock it to me, sock it to me
Sock it to me, sock it to me)
A little respect (sock it to me, sock it to me
Sock it to me, sock it to me)
Whoa, babe (just a little bit)
A little respect (just a little bit)
I get tired (just a little bit)
Keep on tryin’ (just a little bit)
You’re runnin’ out of foolin’ (just a little bit)
And I ain’t lyin’ (just a little bit)
’spect
When you come home (re, re, re, re)
Or you might walk in (respect, just a little bit)
And find out I’m gone (just a little bit)
I got to have (just a little bit)
A little respect (just a little bit)
“Respect” di Aretha Franklin: traduzione
Quello che vuoi
Tesoro, io ce l’ho
Quello di cui hai bisogno
Sai che io ce l’ho?
Tutto quello che ti chiedo
È un po’ di rispetto
quando vieni a casa (solo un po’)
Hey tesoro (solo un po’) quando vieni a casa
(solo un po’) signore (solo un po’)Non farò niente di sbagliato quando sarai via
Non farò niente di sbagliato
perchè non voglio farlo
Tutto quello che chiedo
È un po’ di rispetto
quando vieni a casa (solo un po’)
Hey tesoro (solo un po’)
quando vieni a casa (solo un po’)
Yeah (solo un po’)Sto per darti tutti i miei soldi
E tutto quello che chiedo in cambio, tesoro
È di darmi quello che è giusto
Quando torni a casa (solo un po’)
Yeah baby (solo un po’)
Quando torni a casa (solo un po’)
Yeah baby (solo un po’)Oh, i tuoi baci
Più dolci del miele
E indovina un po’?
Lo sono anche i miei soldi
Tutto quello che voglio tu faccia per me
È darmi questa dolcezza quando vieni a casa
Yeah baby
Prendilo a frustate per me (rispetto, solo un po’)
Quando arrivi a casa, adessoR-I-S-P-E-T-T-O
Prova a capiro cosa significa per me
R-I-S-P-E-T-T-O
Prenditi cura di me.Oh (prendimi a pugni, pugni
pugni, pugni)
Un po’ di rispetto (prendimi a pugni
pugni, pugni)
Whoa, piccolo (solo un po’)
Un po’ di rispetto (solo un po’)
Sono stanca (solo un po’)
di provare a continuare (solo un po’)
Stai finendo di ingannare (solo un po’)
e io non sto mentendo (solo un po’)
(Ri) spetto
Quando torni a casa
O potresti entrare (rispetto, solo un po’)
e scoprire che me ne sono andata (solo un po’)
Devo avere (solo un po’)
Un po’ di rispetto (solo un po’)
“Respect” di Aretha Franklin: la canzone
“Respect” di Aretha Franklin: il significato della canzone
La versione di Respect di Aretha Franklin sarebbe diventata l’inno femminista della seconda ondata del movimento negli anni Settanta. Una canzone che sposava appieno lo spirito dell’epoca in cui era inserita: per quel brano Aretha Franklin vinse due Grammy Awards nel 1968 e, infine, la canzone sarebbe stata inserita anni dopo tra i migliori 100 brani di tutti i tempi.
A modificare il significato della canzone non fu solo l’interpretazione straordinaria di Franklin, ma anche la nuova melodia musicale: il brano originale di Otis Redding era una tradizionale ballata, mentre la versione di Aretha accelerava i tempi e dava un ritmo scandito e ballabile, inaugurando l’era migliore del “Rock n’Roll”.
Geniale fu poi l’idea di inserire lo spelling scandito della parola “RESPECT” che la Franklin cantava in maniera quasi minacciosa come un atto di ribellione, quasi si trovasse a battagliare sulle barricate e non in una conversazione a due. Per la prima era una donna a chiedere rispetto, cura e attenzioni (anche dal punto di vista sessuale, come nell’originale, non fu alterato il significato) al proprio uomo.
Si trattava di un messaggio audace, non facile: all’epoca era legittimo che una dichiarazione del genere la facesse un uomo, mentre era decisamente scandaloso che la facesse una donna. Il grido “Respect” si alternava a un’altra incitazione altrettanto sconvolgente “Sock it to me”, prendimi a pugni, l’incitazione volgare che le ragazze facevano per strada per incitare i ragazzi. Ecco che Rispetto, cantato con la stessa intensità di Sock it to me, diventava il simbolo dell’empowerment femminile.
Nella versione originale della canzone a fare il coro ad Aretha erano le sue due sorelle: Erma e Carolyn Franklin, il cui sopporto fu determinante per il successo del brano, poiché diedero con le loro voci a una canzone pensata per “voce sola” la forza di un inno collettivo di matrice femminista. Non era solo una donna a cantare, erano più donne a cantare, e tutte loro chiedevano in sostanza la stessa cosa: “RISPETTO”:
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Respect” di Aretha Franklin: traduzione e significato della canzone simbolo
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