Chi era Vicente Huidobro? Oggi Google regala a tutti gli amanti della poesia una bellissima sorpresa con il suo doodle, dal momento che celebra il poeta Vicente Huidobro. Si tratta di una personalità ben nota, considerato uno dei più importanti compositori di poesie del Cile.
Cade in questo 10 gennaio il suo anniversario della nascita, il 127° per la precisione, così il motore di ricerca decide di regalargli il posto d’onore per la giornata.
In questa giornata andiamo a conoscere meglio la vita e le opere di Vicente Huidobro, andando a comprendere meglio chi sia e cosa sostenesse la sua teoria creazionista.
Chi era Vicente Huidobro? Vita e opere del poeta cileno
Vicente Huidobro nasce a Santiago del Cile il 10 gennaio 1893 in una famiglia piuttosto ricca in cui la madre era una fervente attivista femminista. Il giovane Vicente trascorse così alcuni anni in Europa e al rientro decise di studiare Lettere all’Università del Cile.
Le sue pubblicazioni iniziano nel 1911 quando diede alle stampe Ecos del alma, che già mostrava il suo stile modernista. In questi anni dirige la rivista Musa Joven e nel 1913 con Carlos Díaz Loyola dirige tre numeri della rivista Azur, su cui verranno pubblicate altre sue poesie.
L’anno di svolta è il 1914 quando esprime la sua idea estetica di poesia nella conferenza all’Università del Cile dal titolo Non serviam. In questo intervento comincia a spiegare la sua teoria creazionista per il poeta, che può ideare una natura diversa da quella esistente proprio grazie al dono che Madre Natura gli ha dato: la sua arte. In questi anni comincia così a nascere in Vicente Huidobro la teoria creazionista del poeta che pian piano verrà mostrata nei suoi scritti e di cui esporrà una prima stesura nel 1916 in una conferenza all’Università di Buenos Aires.
Nello stesso anno partirà alla volta dell’Europa, insieme alla moglie e ai figli, arrivando prima a Madrid e successivamente spostandosi a Parigi. Si troverà così nella capitale francese durante la Prima guerra mondiale e in qui uscirà Adán, opera che chiude la sua prima fase di formazione.
Nel 1917 comincia a collaborare con l’importante rivista Nord-Sud su cui scrivono importantissime personalità dell’epoca come Guillaume Apollinaire, Tristan Tzara, Jean Cocteau e moltissimi altri. Sono questi gli anni in cui Vicente Huidobro entra in contatto con le avanguardie parigine conoscendo così Pablo Picasso, Jean Mirò, Francis Bicabia. Dopo questi incontri parigini Vicente Huidobro inizierà una serie di viaggi annuali a Madrid dove divulgherà le teorie avanguardiste della capitale francese e quelle del proprio movimento creazionista.
Il creazionismo di Vicente Huidobro si basa sulla potenza della parole, che attraverso la poesia possono diventare una vera e propria creazione, slegata dagli oggetti che invece intendono evocare. Per Vicente Huidobro le parole avrebbero una bellezza di per se stesse, per la disposizione dei loro suoni, indipendentemente dal significato che vi si lega. Il poeta nel 1925 spiegherà la sua teoria nell’opera Manifesti in cui si legge:
È una poesia nella quale ogni parte che la costituisce, e tutto l’insieme, mostra un fatto nuovo, indipendente dal mondo esterno, slegato da qualunque altra realtà che non sia la propria, che prende il suo posto nel mondo come fenomeno singolo, a parte, distinto dagli altri. Questa poesia è qualcosa che non può esistere se non nella testa del poeta. E non è bella perché ricorda qualcosa, perché ricorda cose viste, a loro volta belle, né perché descriva cose belle che potremmo anche vedere. È bella in sé e non ammette termini di comparazione.
Vicente Huidobro si fermerà in Europa fino al 1932 quando farà rientro in Cile dopo la crisi economica che investì il mondo intero. In questi anni si appassiona alla politica, diventando un sostenitore del Partito Comunista (il suo 5° figlio si chiamerà Vladimir in onore di Lenin) e di cinema. Nel 1935 Vicente è molto conosciuto per le sue opere e tra lui e Pablo Neruda inizia una polemica che si protrarrà a lungo.
I due infatti non hanno la stessa visione della poesia e per questo si scontrano in più occasioni, tanto che Vicente definì Neruda "un merluzzo". I poeti si ritroveranno in Spagna, Vicente è infatti ripartito per prendere parte alla guerra civile al fianco dei repubblicani. Lo scontro arriverà a toni così aspri che la stessa Association Internationale des Escrivains pour la Défense de la Culture invierà una lettera a ciascun poeta per chiedere di cessare le angherie.
Vicente Huidobro passerà anche gli anni della Seconda guerra mondiale in giro per l’Europa, fondando riviste antifasciste e cercando di far valere le proprie idee. Nel 1945 sarà a Berlino con le truppe alleate. Nello stesso anno farà ritorno in Cile e si spegnerà a Cartagena il 2 gennaio 1948 per un ictus, forse causato da una vecchia ferita di guerra.
Come da lui richiesto, fu sepolto su una collina di fronte al mare e i figli scrissero per lui l’epitaffio che ancora si può leggere sulla sua tomba:
Qui giace il poeta Vicente
Aprite la tomba
Nel fondo di questa tomba si vede il mare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Vicente Huidobro? Il poeta celebrato oggi dal doodle di Google
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