Continua a far discutere la presenza di Altaforte al Salone del libro di Torino e dopo i dietrofront di autori e intellettuali italiani, arriva la contromossa di Chiamparino e Appendino. I due esponenti politici, rispettivamente del PD e del Movimento 5 Stelle, hanno presentato un esposto in procura contro Francesco Polacchi, editore di Altaforte, per apologia di fascismo.
In primo momento il Presidente della Regione Piemonte aveva spiegato come fosse un diritto della casa editrice prendere parte al Salone, essendo un espositore pagante, anche se non ne condivideva le idee. A far cambiare idea a Sergio Chiamparino sono state le ultime dichiarazioni dell’editore di Altaforte che ha detto esplicitamente: “io sono fascista”, aggiungendo che “l’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Insieme alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, hanno quindi presentato esposto in procura, ritenendo Altaforte estranea allo spirito del Salone del Libro di Torino e soprattutto intravedendo nelle parole di Polacchi una chiara violazione alle leggi dello Stato.
La legge a cui si fa riferimento è la legge Scelba 645 del 1952, che sanziona chiunque promuova o organizzi movimenti o gruppi che abbiano le caratteristiche del disciolto partito fascista. Inoltre ci si appella anche alla legge Mancino 305 del 1993 che sanziona invece chi, pubblicamente, inneggi o esalti personaggi, metodi e idee del disciolto partito.
Saranno ora i magistrati a dover decidere se sussistano o meno gli estremi per tale azione. La denuncia potrebbe costare alla casa editrice l’esclusione dal Salone.
Mentre la magistratura è chiamata a esprimere la propria opinione sulla questione continuano gli appelli di scrittori e partecipanti alla kermesse che propendono per un’azione di boicottaggio o di presenza democratica. Michela Murgia, già espressasi nei giorni scorsi con il lancio dell’hashatag #iovadoaTorino, ha chiesto a tutti i partecipanti di portare un libro che racconti la democrazia, per contrastare gli esponenti della casa editrice.
Roberto Saviano ha invece fatto sapere, tramite un post su Facebook, che prenderà parte al Salone, dove presenterà il suo nuovo lavoro "In mare non ci sono i taxi". In un video Saviano ha dichiarato:
La presenza fisica serve a dare più forza alle proprie parole - aggiunge lo scrittore - per me che i sovranisti pubblichino libri e che magari li leggano anche, dato lo sfoggio che fanno della propria e della altrui ignoranza, è già una vittoria.
Dal canto suo Nicola Lagioia ha invece fatto sapere che il Salone del libro è un evento inclusivo e che la città di Torino è antifascista, aggiungendo che:
La sua comunità ha spalle larghe e saggezza. Non raccoglie le provocazioni di chi vorrebbe solo visibilità. Nel centenario di Primo Levi, la comunità del Salone del Libro si raccoglierà una volta ancora per discutere di democrazia, di Europa, di convivenza, di immigrazione, di letteratura, del restare umani in un mondo difficile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chiamparino e Appendino denunciano Altaforte per apologia del fascismo
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