Il romanzo che Chuck Palahniuk ci ha offerto quest’anno è forse una delle sue storie più stravaganti. Non che la penna di Chuck Palahniuk non ci avesse già offerto storie strane ed originali, ma "Dannazione" (Mondadori, 2011) ci conduce addirittura agli inferi seguendo le tracce di Madison, una ragazzina di soli tredici anni morta per un’overdose di marijuana (o per un giochetto erotico finito male, chissà). All’inferno vivono demoni di ogni genere che possono essere corrotti facilmente con dolcetti e tavolette di cioccolato, dove tutto odora di marcio e di sudicio e dove scorrono dinanzi ai nostri occhi alcuni dei più grandi nomi della storia, tra cui non possiamo non ricordare ovviamente Hitler e Caterina De’ Medici, ma anche la piccola Jon Benet Ramsey o baby Lindbergh.
Ce n’è per tutti i gusti insomma in questo viaggio agli inferi che, a detta dello stesso Chuck Palahniuk, è stato per lui un modo per esorcizzare la mancanza dei suoi genitori, quel senso di vuoto e di solitudine che ogni figlio sente alla morte di coloro che lo hanno messo al mondo e cresciuto.
Chuck Palahniuk è un autore cult in grado di sovvertire il mondo della letteratura offrendo romanzi del tutto fuori dagli schemi, linguaggi non sempre consoni a quelle che possono essere definite le buone maniere, personaggi assolutamente eccezionali che ognuno di noi vorrebbe fossero reali e performance che vanno al di là di ogni aspettativa. Basti pensare ad esempio al modo con cui Chuck Palahniuk ha presentato proprio in questi giorni il suo romanzo alla Great Hall della Cooper Union di New York, luogo, è giusto ricordarlo, dove parlano spesso molte autorità compreso anche il presidente degli Stati Uniti d’America. Chuck Palahniuk ha infatti lanciato dolcetti, caramelle e cioccolato al pubblico ma anche cervelli gonfiabili mettendo in scena una piccola sfida. Chi riusciva infatti a far scoppiare il cervello per primo si aggiudicava la vittoria di una meravigliosa selezione di libri.
Un autore stravagante quindi che confessa che quella parola "continua" con cui "Dannazione" finisce significa la cosa più ovvia del mondo: ci saranno altri libri connessi a questo titolo. Chuck Palahniuk ha ammesso che si tratterà di una vera e propria trilogia e quindi i prossimi romanzi saranno ambientati rispettivamente uno nel purgatorio e uno nel paradiso, secondo i più classici dettami della letteratura classica che prende il via proprio da Dante Alighieri con la sua "Divina commedia", anche se qui di classico fortunatamente c’è ben poco.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chuck Palahniuk: Dannazione è il primo di una trilogia
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