Mercoledì 12 settembre, dalle ore 18.30, presso il ristorante di Roma "La cicala e la formica" (via Leonina 17 - zona Monti) Daniele Sforza presenterà il suo libro "Clochard", edito a novembre 2011 da Absolutely Free Editore.
A molti lettori di SoloLibri.net il nome di Daniele Sforza non risulterà nuovo, dato che collabora con la nostra redazione presentando articoli di news dal mondo dei libri e approfondimenti sul mondo della lettura e scrittura.
Non potevamo non chiedere a Daniele di anticiparci qualcosa e presentare il libro anche sulle nostre pagine:
- Cosa ti ha spinto a scrivere su un argomento così delicato come quello dei clochard?
Mi ha sempre affascinato ciò che si nasconde sotto la superficie: mi diverte di più scrivere quello
che non si vede, piuttosto che quello che vediamo tutti i giorni. E quello dei clochard è un mondo
a parte, tanto invisibile, quanto misterioso. Camminiamo per strada e vediamo un uomo che chiede
l’elemosina e i primi pensieri che ci passano per la testa sono: Gli do qualche moneta; scuoto la
testa; lo ignoro. La prima scelta è per mettere temporaneamente a posto la coscienza, la seconda
è perché ti dici che non hai bisogno di mettere a posto nessuna coscienza, la terza perché hai
paura, magari di finire come lui, a chiedere soldi per la strada. Ma c’è molto di più, per l’appunto,
sotto la superficie: un microcosmo fatto di leggi, regole e segreti, un muro che la società non può
oltrepassare. Ed è proprio quel mondo dietro il muro la materia affascinante che sentivo di voler
esplorare.
- Il tuo romanzo è formato da episodi ed è ambientato in un inverno: come mai questa scelta?
Perché l’inverno non è la stagione della tregua, è il periodo più difficile, più estremo per loro.
Racconto di un gruppo che si scioglie e, di capitolo in capitolo, seguo i vari personaggi, quello che
fanno, come vivono, o meglio, sopravvivono in uno degli inverni più freddi e rigidi che la storia
ricordi. Uomini con una storia alle spalle, a cui cercano di non pensare, che si trovano ad affrontare
una situazione estrema. Freddo dentro e freddo fuori: una situazione difficile da gestire, ma anche la
più adatta per sfruttare la loro fragilità, la loro vulnerabilità, e cercare di scoprire qualcosa di più su
di loro.
- Quali sono state le tue fonti di ispirazione e di documentazione?
Una persona che conosco ha vissuto qualche tempo per strada ed è venuto a conoscenza di questo
mondo. Prima di scrivere ho parlato con lui, gli ho chiesto il minimo indispensabile perché sapevo
che non poteva spingersi tanto oltre. Le sue informazioni sono state molto utili per costruire il
romanzo. Il resto lo ha fatto la pura osservazione: alcune scene narrate nel romanzo le ho viste con i
miei occhi, anche per i luoghi mi sono ispirato a dei posti realmente esistenti in città. E il bello è che
ho finito per crederci anche io che in quei posti vi siano i personaggi che ho narrato.
- Cosa vorresti suscitare nel lettore con questo tuo romanzo?
Una mia amica che ha letto il libro mi ha detto una cosa bellissima: “Dopo aver letto il tuo libro,
ogni qualvolta vedo un barbone, mi metto a pensare alla sua vita, a chi è, e a che cosa lo abbia
portato lì”. È stato un bellissimo complimento, perché era proprio uno degli obiettivi del romanzo.
Smuovere qualcosa nell’animo dei lettori, e non solo durante la lettura, ma anche durante una
semplice passeggiata in città: insomma, restare dentro chi legge.
- Il libro è disponibile sia in cartaceo (sul sito della casa editrice e nelle principali librerie tradizionali e online) che in ebook (epub o versione per Kindle).
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Clochard - Daniele Sforza
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