Contrapunctus
- Autore: Amedeo Anelli
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2011
Amedeo Anelli indica i diciotto contrappunti di cui è composta questa sua silloge con numeri romani progressivi, ad imitazione di quanto fece Bach nella sua Arte della fuga (14 fughe e 4 canoni), segnalando già dal titolo, “Contrapunctus”, in che misura questi suoi versi, seppure privi di severe strutture formali (metrica, rime, o artefici retorici) siano debitori alla musica, e più in generale al mondo dell’arte. E la contrapposizione che si impone da subito al lettore attento è quella tra il mondo fisico e la metafisica, e in che modo da quello derivi questo:
“la massa da ciò che è senza massa / un sorriso grande, un pensiero grande / un errore fruttuoso, un senso compiuto / il calore di una mano”
come suggerisce, in una esplicita dichiarazione d’intenti, Amedeo Anelli.
Così i versi vibrano sospesi tra diffuse descrizioni naturali e considerazioni più filosofiche. Da una parte il paesaggio (assolutamente padano, con le sue pianure, i fiumi, i fossi e la terra grassa), i fenomeni atmosferici (pioggia, neve, nebbia e gelo, soprattutto), la vegetazione imperante ovunque (giardini, erba, muschio, radici, tralci di vite, siepi, foglie, pioppeti, boschi, cortecce, olmi, germogli, pungitopi, rosmarino, rose, peschi).
Dall’altra, l’arte figurativa - con accenni espliciti a Tiziano, Mantegna, Tiepolo -, e musicale (Sibelius, Monteverdi, Desprez, de Béthune).
E rimandi alla fisica e alla chimica contemporanea, in un crescendo di immagini che vanno via via disincarnandosi verso un progressivo inverarsi dell’immagine nel concetto, dell’elemento naturale nella costruzione materica:
“il filo d’erba e la cattedrale / il filo d’erba nella cattedrale”
per culminare nel verso finale della raccolta, assolutamente programmatico, quasi a suggerirne la fondamentale chiave di lettura:
“le idee sono le porte invisibili del corpo”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Contrapunctus
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Trovo che Alida Airaghi abbia un eccelso tocco di classe sulla poesia in generale e sulla filosofia. Non posso dimostrare altro che ammirazione.