Corpi abbandonati di Emiliano Bezzon

Emiliano Bezzon torna in libreria con le sue due creature di carta, la capitana Doriana Messina e Giorgia del Rio, nel libro intitolato Corpi abbandonati, edito da Fratelli Frilli editori. Una storia che vede la capitana messa a dura prova, da una storia molto personale, che la coinvolge anche emotivamente, un
“Torbido intreccio di mafia, politica e massoneria.”

Doriana è stata sconvolta in giovane età dalla scomparsa del padre, Saverio Messina, Maresciallo dei Carabinieri. Non ha mai più scordato quella telefonata tragica, alla vigilia dei suoi esami di Maturità, e tutto ciò che ne seguì. Rubricata come un mero incidente, quella morte presenta, tutt’ora, parecchi interrogativi:

“Ma stavolta la storia era diversa. C’era di mezzo un sottoufficiale importante dell’Arma che era stato investito in circostanze apparse da subito poco chiare.”

Doriana è più che mai decisa a far luce sulle vere dinamiche dell’incidente, che è costato la vita al padre, anche perché questo ha per lei un significato preciso ed importante:

“Fu silenzio e pace. Era sempre stato così per lei, quasi dovesse subire una sorta di contrappasso, non potendo mai godere appieno della tranquillità e sarebbe stato sempre così finché non avesse saputo la verità, che non poteva stare dentro le poche righe del comunicato di cordoglio inviato a sua madre dal Comando Generale. Suo padre non poteva stare dentro cinque righe e la verità non poteva essere sepolta con lui, nel cimitero dove sua madre si recava ogni giorno, alla stessa ora, soprattutto dopo che la figlia era partita seguendo le orme del padre.”

Così la Capitana decide di tornare in Calabria, e cercare di trovare il bandolo della matassa. Riuscirà a veder chiaro in una vicenda ricca di così tanti punti oscuri? Come me uscirà emotivamente?
Intanto la sua amica Giorgia del Rio inizia una collaborazione con un centro antiviolenza a Milano, dove trovano rifugio tante donne vittime di ogni sorta di violenza, da quella fisica a quella psicologica, non meno devastante. In quel ruolo incontra una signora, moglie di un boss, che le fa rivelazioni sconcertanti, che in qualche modo riguardano la stessa Doriana. Quali sono? Forse che:

“Due mondi apparentemente lontani finiscono per intrecciarsi, facendo emergere una straordinaria verità”?

Corpi abbandonati è un giallo estremamente curioso e interessante. Il libro è caratterizzato dall’indagine vera e propria, che scorre fluida, fino alla conclusione inaspettata del finale. Ma non solo: il romanzo si distingue da una parte per l’evidente precisione tecnica ed investigativa, che deriva sicuramente dal lavoro costante e quotidiano di chi sta narrando; dall’altra c’è una particolare abilità narrativa nella rappresentazione scenica e di ambienti. L’autore rivela una destrezza che gli è naturale nella descrizione dei paesaggi, nelle sceneggiature di cui va parlando. Accompagna per mano il lettore, aiutandolo a ricostruire le bellezze e le particolarità del luogo di cui va descrivendo. Ed ecco allora che nel descrivere la pausa di riflessione di Giorgia e Doriana in montagna, dice:

“Quella sera Doriana fu colpita dalla narrazione della storica locale, a tratti anche divertente, come quando raccontò del fallimento della produzione di bottiglie di vetro della pregiata acqua, perché la sua notevole effervescenza naturale causava la rottura di molte bottiglie, durante il trasporto verso la bassa valle. La sera successiva si lasciarono incantare dalle immagini e parole del famoso alpinista locale, conquistatore di “ottomila”.

La lettura è, dunque, consigliata a chi ama i noir, ma non solo: anche a chi si interessa a tecniche investigative, narrate con precisione e dovizia di particolari; di approcci psicologici, e di tematiche attuali come la violenza di genere, i Servizi Segreti e la loro influenza, la mafia e le sue caratteristiche intrinseche. Insomma, nel complesso una lettura noir variegata, precisa e attraente, scritta con un linguaggio fluido e scorrevole che incanta il lettore amante del genere.