Molto è stato detto e scritto sulla Legge Levi, che ha imposto un tetto massimo del 15% di sconto sui libri.
Una legge nata per salvaguardare gli interessi dei librai, così si è detto, anche se potrebbe non essere utile in tal senso e rischia solo di incattivire ancor di più il lettore che non sa dove tirare fuori i soldi per arrivare alla fine del mese... con un libro sul comodino.
E’ vero: in tempo di crisi le piccole librerie non ce la fanno, chiudono, sono destinate all’estinzione (così come tante altre attività italiane, costrette a rimboccarsi le maniche). Cosa salverà (o può salvare) le librerie? Non sono gli sconti vietati, ma sono i librai.
Sono i librai che distinguono una libreria da un supermercato. Se il libraio è appassionato, sa darti qualcosa in più di una mostra di scaffali, sa consigliarti cosa potrebbe piacerti (ovvio: deve conoscerti, non è un veggente) o cosa regalare, allora la sua libreria non può chiudere. Anzi, è bene spargere la voce di librerie così.
Gruppi di lettura, presentazioni di libri, incontri culturali, primo approccio ai libri per i più piccoli: queste attività sono spesso promosse in librerie e biblioteche di città.
Sul suo sito, la scrittrice Michela Murgia ha pubblicato ieri un articolo interessante dal titolo "Di carta e di carne", già uscito su Repubblica il 20 ottobre 2010 che inizia con questa sua esperienza:
C’è un libraio indipendente a Cagliari in piazza Repubblica che si chiama Patrizio Zurru. Quando entro da lui mi guarda sornione e poi dice: “ho un libro per te”. Da sotto lo scaffale della cassa estrae un saggio, un testo di quelli che di solito nelle librerie di provincia nemmeno arrivano, perché opera di autori poco noti, editi da case editrici improbabili con temi di antropologia o di scienze della comunicazione talmente marginali che secondo me in tutta Italia saremo dieci persone in tutto a leggerli. Lui si ricorda che mi piacciono quelli e quando arriva il rappresentante dei libri ogni tanto fa un ordine apposta: una sola copia per me. Non è un trattamento speciale, anzi; è per attenzioni come questa che Patrizio è appena stato nominato Libraio dell’anno dalla giuria del premio Montescudaio del Pisa Book Festival. Nella sua libreria una volta all’anno i lettori possono rifare la vetrina con i libri che amano, inventandosi librai per un giorno e suggerendo ai clienti i testi che hanno cambiato il loro sguardo sul mondo. Non importa se non sono dell’autore in classifica o se costano poco o molto: quel giorno le priorità di vendita non le decidono le pressioni degli editori, ma i gusti liberissimi di chi i libri li legge e li ama.
Il libraio è il valore aggiunto, ad alcune condizioni. Il libraio fa la differenza se è capace di dare al lettore un’esperienza diversa dell’oggetto libro e se ha ed è capace di trasmettere con il suo lavoro la passione per la lettura.
Cosa ti perdi se spariscono i librai?
Il problema dei librai è stato preso molto a cuore da un gruppo di scrittori sardi (tra cui Michela Murgia e Milena Agus), che venerdì 28 ottobre alle 21 si riuniranno nella sala Sassu del Conservatorio di Sassari per una serata di condivisione della lettura, una vera e propria "orgia di lettura solidale" della durata di 90 minuti. Ogni scrittore avrà a disposizione 4 minuti per leggere testi suoi o di altri, proclamare poesie, improvvisare discorsi, cantare liberamente o spiegare nella maniera che gli sembra più opportuna cosa ci si perde se spariscono i librai.
Cosa ti perdi se spariscono i reparti libri dai supermercati?
Probabilmente scene divertenti come questa, fotografata in un supermercato di Roma in questi giorni, dedicata agli amanti della... "narratura":
- Articolo correlato: Apre Esperidi: una nuova libreria in Via Tuscolana a Roma
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cosa ti perdi se spariscono i librai?
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri
La "narratura", ovvero l’arte del narrare la natura, oppure la natura del narrare, oppure la narrazione come fatto naturale...-
Non riesco a immaginare un mondo senza libri, librerie (il mio paradiso!), librai o biblioteche (per quelli, come me, che purtroppo non hanno più spazio in casa per libri nuovi)