Cose rare e ammirande del nuovo mondo
- Autore: David Gentilcore
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2024
Cose rare e ammirande del nuovo mondo (Marsilio, 2024) è il saggio di David Gentilcore dedicato al mais, al pomodoro e alle patate e a come venivano visti e narrati nella stampa veneziana tra il Cinquecento e il Settecento; non a caso, il sottotitolo del volume è Le piante commestibili americane nell’editoria veneziana tra Cinquecento Settecento.
Il saggio, edito da Marsilio, si apre (e poi viene citato spesso tra le pagine) con la figura di Agostino Gallo, importante agronomo bresciano nativo di Cadignano, oggi frazione di Verolanuova in provincia di Brescia, il quale nel 1500 rivoluzionò in modo completo la visione dell’agricoltura e il rapporto con il mondo agricolo.
Leggendo il libro, la cosa interessante che si nota è che fin da subito i tre prodotti vegetali protagonisti furono inseriti all’interno del mondo agricolo italiano ma solo uno di essi venne utilizzato per primo per scopo commestibile. Ebbene sì, il mais lo si trovava già coltivato in Italia, in particolare al Settentrione, nel XVI secolo. Non si può dire però la stessa cosa per le patate e il pomodoro. Le prima cominciò a conquistare la fiducia dei coltivatori delle montagne solo nel XIX secolo e prese piano piano il posto delle castagne, mentre i pomodori furono usati per lungo tempo come piante botaniche e ornamentali e solo molto dopo si cominciò a introdurli come alimento. Gli studi fatti sul pomodoro evidenziano infatti timidi esperimenti culinari nel Cinquecento e nel Seicento, ma solo nel Settecento in Centro Italia e al Sud i pomodori cominciarono a essere coltivati e usati come condimento.
La seconda parte del libro presenta la sezione dell’Osservazione e della Naturalizzazione, dove vengono riprodotti una serie di testi stampati a Venezia tra il 1500 e il 1700 scritti da diversi autori, con protagoniste le tre piante. Esse vengono raccontate, analizzate e indagate nelle loro qualità e caratteristiche fisiche e nutritive. Questo excursus è importante in quanto ci permette di comprendere le prime impressioni che la popolazione europea e italiana aveva nei confronti del mais, del pomodoro e della patata dal XVI al XVIII secolo e che, piano piano, cambiò nel tempo, con i tre vegetali prima visti con sospetto - e anche timore - e poi accettati. Fondamentali per questo cambiamento furono quella che Gentilcore definisce l’Osservazione
caratterizzata dall’identificazione, dall’esperienza, dallo scambio di informazioni tra studiosi del mondo naturale
e poi la Naturalizzazione, con la quale
i prodotti nel nuovo mondo furono resi familiari, volgari […] e si trasformarono da curiosità botaniche ornamentali a ortaggi da campo con un corrispondente balzo in termini di modelli di consumo.
Non solo, perché un altro aspetto interessante è che gli italiani del passato, man mano che capivano come usare e cucinare i tre vegetali, lo spiegavano mettendoci i pregi, i difetti, i principi nutritivi, compresi gli effetti collaterali che i tre prodotti del Nuovo Mondo potevano avere a conseguenza di un uso eccessivo (un esempio fu la pellagra con il mais). Curioso, e lascia un po’ di stucco, però è scoprire come la popolazione del nostro "stivale" e non solo, alle prese con tali sconosciuti vegetali arrivati da un mondo lontano, non considerò mai le modalità di impiego, utilizzo e cottura messe in atto dai Nativi Americani, ma decise di fare di testa propria, prendendosi i propri tempi per far diventare i misteriosi e sconosciuti alimenti arrivati da lontano cibi d’uso comune.
Cose rare e ammirande del nuovo mondo di Davide Gentilcore è un interessante saggio che illumina il lettore facendogli fare un viaggio nel passato, nella mente e nella cultura botanica e alimentare dei secoli scorsi, alla scoperta delle vicende che si nascondono dietro l’arrivo del mais, della patata e del pomodoro e di come si trasformarono in cibi oggi per noi quotidiani.
Cose rare e ammirande del nuovo mondo. Le piante commestibili americane nell’editoria veneziana tra Cinque e Settecento
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