Cristina Mosca nasce nel 1980 a Giulianova (TE). Giornalista, collabora con diverse testate periodiche e Tv regionali. "Chissà se verrà alla mia festa" è il suo primo romanzo, vincitore del premio Valerio Gentile per la narrativa inedita e pubblicato dalla casa editrice Schena nel luglio 2005. Due anni dopo, con la stessa casa editrice pubblica il suo secondo romanzo "E donne infreddolite negli scialli". Intanto, per la casa editrice Tracce, esce la sua prima raccolta di poesie "Pierrot Scalzo", ancora grazie ad un concorso letterario (Giovani Poeti), in cui si classifica prima ex-aequo.
Cristina, intanto benvenuta a 4 Chiacchiere (contate) con… Questa non sarà un’infinita intervista delle solite, ma solo quattro chiacchiere contate.
- Prima chiacchiera: Come spesso capita ai giovani scrittori, sei stata notata e pubblicata grazie ad un concorso letterario. In più interviste, lo scrittore Andrea De Carlo ha sostenuto che i concorsi letterari sono grandiose macchine da soldi, in cui il merito è l’ultima variabile a contare. Cosa ne pensi?
Che il merito non è l’ultima variabile, bensì è la penultima: dopo c’è la fortuna. Ogni volta che ne ho l’occasione sconsiglio sempre la partecipazione a concorsi a pagamento: a volte la quota serve davvero a coprire le spese di segreteria, ma purtroppo e molto più spesso no, e poi resterebbe sempre il dubbio se la targa la si è meritata davvero o la si è comprata. Neanche a dirlo, i due concorsi che mi hanno pubblicata erano a partecipazione gratuita!
- Seconda chiacchiera: La protagonista del tuo ultimo libro è pronta ad attendere il ritorno di una persona anche tutta la vita. Credi che esistano davvero anime così incollate all’amore per qualcuno da rinunciare alla propria vita dedicandola ad aspettare, senza neanche sapere quando e se tornerà, o sono storie destinate a restare sulla carta?
No, credo fermamente che esistano e in un certo senso le invidio, perché sanno restare agganciate a qualcosa in cui credono veramente.
- Terza chiacchiera: Spesso lasciamo andare persone che amiamo trascinati dal tempo, dai nostri impegni, dalle preoccupazioni, e non ci rendiamo conto che la nostra vita senza di loro perde gran parte del suo senso. Qual è la persona che ti manca di più in questo momento?
Una persona che ha scelto di uscire dalla mia vita. Ma in fondo, nulla mai sarà più come prima.
- Quarta chiacchiera: Nella tua biografia scrivi che ora insegni più o meno stabilmente nelle scuole e hai raggiunto un equilibrio. Sul tuo blog compare una foto di te sulla spiaggia vestita da sposa. Ci dici quanto sei felice?
Sono felice quanto lo è una persona che può smettere di aspettare. :) Equilibrio comunque è una parola grossa, e parlo del campo lavorativo... diciamo che finalmente sto cominciando a raccogliere qualcosa di quello che ho seminato negli anni passati.
Questa era l’ultima chiacchiera e quindi ti saluto e ti ringrazio per aver accettato il mio invito. A presto e, se vuoi lanciare un messaggio estemporaneo al mondo, qui puoi farlo.
Al mondo? Uh wow! Allora vorrei dire: inutile che invochiamo la pace in Israele se poi non riusciamo ad uscire da una riunione condominiale senza litigare!!
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