Sin quasi dai suoi albori il cinema ha "rubato" molte trame di romanzi celebri, classici o semplicemente di moda per realizzare delle pellicole. Ma quanto resta dell’idea iniziale?
Portare sullo schermo un romanzo è una sfida che ha tentato molti registi fin dai tempi del cinema muto. Il romanzo è principalmente parola scritta costituita da narrazione e dialoghi mentre un film o una fiction richiede delle diverse abilità: imaginare fisicamente i personaggi descritti sulla carta o magari semplicemente accennati dal narratore, curare un numero maggiore di dialoghi, pensare agli ambienti, ai costumi, le varie scene e il piano sequenze.
Il linguaggio letterario pur complesso si avvale di un numero inferiore di convenzioni rispetto a quello cinematografico ed è per questo che la trasposizione filmica risulta un’operazione complessa e non sempre destinata a un successo.
Un esempio negativo di cattiva trasposizione dalla pagina stampata al grande schermo è sicuramente l’adattamento del romanzo di Nathaniel Hawthorne "La lettera scarlatta".
La lettera scarlatta: il libro
Il libro, ambientato in una comunità puritana seicentesca nei pressi di Boston, New England, è incentrato principalmente sulla figura di Hester, adultera, condannata dapprima alla gogna poi all’esilio insieme alla figlioletta Pearl e marchiata per sempre con la lettera A sui suoi abiti da lei finemente ricamata.
Il senso del peccato, l’impossibilità di redenzione, tipici del puritanesimo sono i temi base della storia. E’ proprio il rimorso a uccidere il giovane pastore della comunità, padre della piccola Pearl e da tutti ritenuto uomo probo.
Recensione del libro
La lettera scarlatta
di Nathaniel Hawthorne
La lettera scarlatta: il film
Il contenuto del libro è completamente falsato nella versione filmica del 1995 malgrado la regia di Roland Joffé.
Forse la presenza di un "sex symbol" come Demi Moore ha indotto il regista a realizzare una storiellina pseudo-romantica con un improbabile lieto fine meritandosi addirittura dei premi al contrario come peggiore adattamento cinematografico.
E’ normale che il regista cerchi di adattare il romanzo ai gusti del pubblico attuando delle modifiche , ma è necessario che non venga falsato il senso della vicenda, pena il disorientamento di lettori curiosi di avvicinarsi al linguaggio filmico e di spettatori che vogliono approcciarsi al libro specie se classico partendo da una versione considerata più comprensibile da chi ha difficoltà nella lettura.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dal libro al film: il caso de "La lettera scarlatta"
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