

Traduttore traditore. Questa espressione indica e sottolinea la difficile opera di mediazione che è affidata alla traduzione. Le differenze strutturali, le frasi idiomatiche appartenenti a determinate culture, le oggettive difficoltà dovute alle varie forme di versificazione hanno portato i traduttori a discostarsi talvolta, o ad essere poco fedeli, rispetto all’opera originale. Tuttavia l’opera tradotta segue abbastanza pedissequamente il pensiero dell’autore.
Anche cinema e televisione, quale forme di comunicazione, hanno voluto tradurre in immagini e dialoghi opere letterarie, ma troppo spesso applicando logiche forse di mercato. Questo ha condotto a realizzare trasposizioni poco fedeli, troncate o con libere interpretazioni. Vediamo alcuni esempi.
Casi celebri di trasposizioni non fedeli al libro


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Il celebre film Via col vento, tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, salta importanti passi del libro, poiché non racconta le precedenti gravidanze della protagonista che, al pubblico di spettatori non lettori, appare primipara quando mette al mondo la sfortunata figlia avuta da Rhett Butler.
In epoca più recente, i puristi saltano dalle poltrone al vedere la conclusione da happy ending di La lettera scarlatta, film con Demi Moore protagonista. Se nel romanzo omonimo di Nathaniel Hawthorne, un classico della letteratura nord americana, il padre della bimba nata dalla protagonista muore in preda a rimorsi e senso del peccato, nel film girato negli anni Novanta fugge con la donna.
Persino Luchino Visconti nel suo Gattopardo dà una sua personale chiave di lettura, evidenziando il pessimismo del protagonista don Fabrizio e rendendo Tancredi meno cinico.
Rai e Bbc hanno sempre dedicato parte della loro programmazione alla trasposizione di opere letterarie. La Rai degli albori cercava di essere estremamente fedele alla opera originale. Celebri le trasposizioni di I Promessi sposi, David Copperfield e Il conte di Montecristo.
La Bbc è tuttora nota per le innumerevoli versioni di classici letterari britannici, al punto da essere un punto di riferimento per la divulgazione della letteratura inglese.
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I romanzi italiani diventati serie tv Rai
Gli ultimi anni hanno visto la Rai estremamente attiva nella trasposizione di romanzi di autori contemporanei italiani, che cedono i loro diritti e quindi accettano di vedere modificate le loro opere.
Ecco che Mina Settembre, procace e occhialuta nei romanzi di Maurizio de Giovanni, si trasforma in una donna rassicurante circondata da amiche mai viste nei libri; la mamma di Imma Tataranni è viva e pimpante e la storia con il bell’Ippazio si concede qualche licenza mentre Imma, bassa e rotonda, diventa alta e snella.
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I romanzi di Alessia Gazzola hanno avuto lo stesso trattamento. La protagonista de L’allieva si sposa, cosa che nemmeno nei romanzi successivi alla fiction è ancora avvenuta, mentre nel recente Costanza è introdotto Ludovico, un personaggio nato non dalla penna della scrittrice ma da quella degli sceneggiatori.
I motivi di tanta discordanza sono molteplici: tempi televisivi più veloci, necessità di raggiungere e compiacere un pubblico più ampio e forse anche voglia di differenziarsi. Si auspica che lo spettatore non si convinca che quanto visto corrisponda a quello che gli scrittori hanno effettivamente prodotto, dedicandosi quindi alla lettura dei loro romanzi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dal libro al film: le perdite negli adattamenti cinematografici e televisivi dei romanzi
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